Orecchio fasciato, pugno alzato e sostenitori in delirio. La convention repubblicana di Milwaukee, nel Winsconsin, è tutta per Donald Trump, il guerriero ferito che si rialza e chiama alla lotta, accolto come un eroe. Accetterà giovedì la nomination del partito. Al suo fianco ha voluto JD Vance, 40 anni ad agosto, primo millennial in un ticket presidenziale americano, autore di un bestseller (“Hillybilly Elegy”) diventato anche un film, veterano dei Marines, laureato alla Yale Low School, senatore dell’Ohio e incarnazione del sogno americano, viene proprio da quella classe media povera e bianca che racconta nella sua autobiografia. “E’ un clone di Trump”, ha attaccato Joe Biden. Vance è una risorsa di voti per Trump: porta la sua giovinezza, la sua popolarità e la sua capacità di raccogliere fondi nella Silicon Valley, fino ad oggi in larga parte ostile al partito dell’Elefante