Si parla di mafia, di giornalismo e mafia, oggi all'Agenzia Italia. Una puntata unica di Viva l’Italia, in diretta streaming sul sito dell’Agi e su Facebook, condotta dal direttore Riccardo Luna insieme a Paolo Borrometi, giornalista dell’agenzia e direttore del sito La Spia che nelle ultime settimane è stato al centro delle cronache giudiziarie per alcune intercettazioni ambientali tra boss siciliani che parlavano di ammazzarlo. Non è la prima volta che succede. Borrometi è un giornalista che da anni vive in trincea e sotto scorta, per aver denunciato i traffici e le infiltrazioni di alcune famiglie mafiose del catanese e delle province di Ragusa e Siracusa. Ha subito un’aggressione nel 2014. È oggi uno dei giornalisti italiani più nel mirino della mafia siciliana. Con Luna e Borrometi in studio Marco Pratellesi, condirettore di Agi, Federica Angeli (La Repubblica), Sandro Ruotolo (Fanpage) e Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa, e - in collegamento telefonico - tanti leader politici che in questi giorni hanno espresso la propria solidarietà a Borrometi per le minacce subite dal clan Giuliano di Pachino (in collegamento telefonico anche don Luigi Ciotti di Libera). La trasmissione si intitola ‘#Vival’Italia #abbassolamafia’ e sarà anche l’occasione per tornare sulla storica sentenza della Corte d’Assise di Palermo che venerdì 20 aprile ha condannato dopo 5 anni di processo alcuni boss e diversi pezzi delle istituzioni per la ‘trattativa stato-mafia’ dopo le stragi e gli attentati all’inizio degli anni Novanta.