Roma - Gli agricoltori, che presidiano il territorio, voteranno Sì al referendum sulla riforma costituzionale del 4 dicembre. Ne è convinto il ministro dell'Agricoltura, Maurizo Martina, ospite del settimo appuntamento 'Viva l'Italia', forum con i protagonisti della vita politica, economica e sociale del Paese. "Il mondo delle associazioni agricole si è espresso per il Sì. Il ritorno dei giovani all'agricoltura è testimoniato dai 20mila che sono riusciti a costruire nuove imprese agricole" dice Martina, "c'è un dato di ripresa dell'occupazione al sud in agricoltura. Il Pil agricolo riprende e ha un segno più importante. In parte perchè in questi anni l'agricoltura è stato un settore rifugio: per necessità in tanti territori ci si è spostati verso l'agricoltura e la nostra sfida ora è stabilizzare e investire. Chi vive di agricoltura è un bene comune perchè presidia il territorio ed è un'economia di resistenza. Questa idea di impresa deve ssere supportata. L'idea di fondo dell'abbattimento fiscale per 1,3 miliardi sta in questo".
All'Agi Martina ha parlato di molti temi caldi nel settore agroalimentare italiano: dagli Ogm al grano, dal vino al dopo-Expo. "Abbiamo punte di eccellennza straordinarie che vanno rivendicate e su cui dobbiamo lavorare" ha detto, "Bisogna fare molto di più soprattutto in alcune aree del Paese sul fronte dell'alimentazione, dell'obesità e degli sprechi. Su quest'ultimo fronte Expo ha lasciato in eredità una legge che è un modello partecipativo e promozionale che va oltre quello francese".
Cosa cambia per gli sprechi?
"Si progettano attività specifiche con gli ospedali, le regioni e 25 associazioni a sostegno degli indigenti. Facciamo connessione tra raccolta e distribuzione. Ci sono già delle buone pratiche: l'anno scorso sono state recuperate 500mila tonnellate di cibo dalla grande distribuzione e date agli indigenti,. L'obiettivo è un milione di tonnellate sul periodo 2016/2017 a fronte del 30% di cibo sprecato per un valore di parecchi miliardi".
L'Italia all'estero, l'estero in Italia
"La Nestlè che fa la pizza italiana è una buona notizia perchè una grande azienda si insedia nel territrorio campano. Il nostro biettivo non è essere contro le multinazionali, ma esser glocal fino in fondo. La formula di portare i grandi chef nelle ambasciate italiane ha funzionato, è stata una buona sperimentazione ed è la prima volta che la rete diplomatica viene coinvolta tutta insieme in una iniziativa di promozione della gastronomia. Si può fare molto meglio, ma bisogna dare costanza e quindi ci sarà l'edizione 2017".
"Già a metà 2017 apriranno i primi spazi di Human Technopole, a cominciare da Cascina Triulza. Ma la cosa più bella è vedere l'eredità lasciata: dalla trasformazione di MiIano alle leggi che son state spinte da Expo, fino all'educazione alimentare che si fa nelle scuole e che è figlia di quella stagione"
Grano e vino, la sfida italiana sui grandi numeri
"Sul dibattito se il grano canadese sia migliore di quello italiano stiamo sperimentando la filiera in etichetta grano-pasta. per dare tracciabilità. Il grano italiano ha delle qualità, può fare molto meglio e siamo al lavoro con i produttori e con le tecnologie. L'imporante è valorizzare le produzioni italiane quando meritano e vincere la sfida della qualità che non è mai scontata. Dopo 15 anni di attesa è stato approvato il testo unico del vino e siamo l'unico Paese ad avere un'unica legge che ne regolamenta la produzione. Viene tagliata la burocrazia e viene semplificata la procedura. C'è una tutela dei vitigni montani e di resistenza, riorganizzazione delle norme che snelliscono il rapporto tra la pubblica amministrazione e le impese. Se tira il vino, tira il paese: dobbiamo vincere con la Francia la sfida del valore perchè anche se noi produciamo, loro lo vendono meglio".
Trump
Io sono per gli accordi commerciali perchè solo i più forti possono prescindere dagli accordi. Il produttore del parmigiano ha bisogno di vedere il suo prodotto tutelato da un accordo commerciale. Il rischio da vietare è che accordi commerciali servano per giocare altre partite.
Il duello sugli ogm
"Sugli Ogm c'è un bellissimo dibattito che va tenuto aperto. Non credo che il bando agli ogm sia un danno agli scienziati: bisogna tutelare il territorio dalla promiscuità tra coltivazioni transgeniche e quelle non transgeniche. E' una questione di compatibilità ambientale. Ci sono tecnologie di ricerca genetica non transgenica che l'Italia può utilizzare e che l'Europa deve codificare meglio. Per la prima volta dopo 10 anni abbiamo messo venti miloni di euro sullo sviluppo delle biotecnologie e iniziato a investire su percorsi di innovazione
Referendum
Non bisogna votare contro qualcuno, ma per l'Italia. E' fantapolitica pensare che si andrà alle elezioni anticipate se vince il No, ma se dovesse succedere credo che il Paese sarà più incerto e più fragile. Per il governo di aprirebbe una riflessione, se fossi nei panni di Renzi salirei al Colle. Ma votare sì è un passo in avanti per combattere la rassegnazione e mostrare che le cose cambiano. E' la novità rispetto a 30 anni di attesa, significa avere istituzioni semplici e meno costose e i più deboli hanno bisogno di istituzioni più veloci. Tra cambiare e conservare scelgo il cambiamento, ma cambiare questo Paese non è una passeggiata, bisogna metterci il passo che ci abbiamo messo. Io credo che chi a sinistrra non ha aiutato questo sforzo ha commesso un errore e vedere persone che stimo accanto a Salvini, Grillo e Berlusconi mi fa effetto. Ma io continuo a pensare che questa sfida sia troppo importante per essere giocata nel Pd in chiave pre-congressuale.
L'Atalanta
"E' la metarfora di un Paese che può dare tanto se investe sui giovani,. Basta andare a vedere negli occhi di quei ragazzi che crescono nelle giovanili della squadra"
Viva l'Italia perchè...
"Abbiamo un patrimonio straordinario da valorizzare e occasioni da non perdere e siamo più forti delle nostre debolezze".
Il dibattito con Martina è disponibile su Facebook, Twitter, Youtube e sul sito Agi.it.