“San Pietro di Corteno Golgi non sarà più un angolino all’ombra, un ‘parente povero’ di Aprica”, dichiara con orgoglio Davide Negri al quotidiano Brescia Oggi. Il giovane assessore al Turismo del Comune orobico, che ha dato i natali a Camillo Golgi, il primo premio Nobel italiano, per la Medicina, nel 1906, parla del Baradello Wild Park, la nuova attrazione turistica in un’area di bosco (15.000 metri quadrati) poco sopra la stazione di partenza delle seggiovia del Baradello, a margine della pista da sci Panoramica che, da pochi mesi, è diventata il tracciato illuminato più lungo d’Europa.
Il progetto nasce dalla mente e della matita di Andrea Campi, uno dei primi laureati dell’Unimont (l’Università della montagna) di Edolo, nel Bresciano, che ha seguito anche i lavori di realizzazione con il supporto di alcuni imprenditori della zona. Ci sono giochi in quota sugli alberi con vari passaggi e, nello spazio pianeggiante, c’è una zona relax per i genitori. Immancabile uno chalet montano per l’accettazione dei visitatori, dove sono ricoverati anche caschi e imbracature. C’è posto anche per dei barbecue e la pulizia di un tratto di torrente ha permesso di creare delle briglie e delle piccole pozze d’acqua per far giocare i bambini. Un luogo nuovo, immerso nella natura in modo organico con un insieme di attività all’aria aperta per tutta la famiglia.
Del resto, in Italia ci sono oltre 150 strutture tra parchi tematici, parchi acquatici e parchi faunistici e naturalistici, ai quali si aggiungono gli oltre 240 parchi avventura, acquari e strutture di edutainment (dato 2019, prima della pandemia). Un settore ricreativo che traina la vacanza a patto che sia molto vicino alle strutture recettive come nel caso di Baradello Wild Park dove al sito si arriva a piedi con una facile camminata o anche in bicicletta. Il tema energia è importante e il minor impatto ambientale è una delle caratteristiche di questo parco avventura nel bosco.
Dopo la pista, la società Baradello 2000 ha inaugurato il Baradello Wild Park in collaborazione, anche questa volta, con Eni gas e luce, SEA e Corus Srl. La luce ha un ruolo da protagonista: il parco infatti ha tre sentieri luminosi che accompagnano i turisti dai tre punti più lontani, ma il cuore dell’unione fra luce e Natura è il Museo delle sensazioni che ha l’obbiettivo di far vivere tutte le emozioni che la montagna offre lungo un unico percorso didattico/emozionale, interattivo, che si snoda tra suoni, immagini in videomapping, giochi laser, profumi, musica, giochi di luce, installazioni suggestive lungo un sentiero illuminato.
Vi raccontiamo questa storia nella puntata del podcast “VITAMINA E” – Energia ed efficienza secondo Eni gas e luce con la voce dei protagonisti.