Il calcio è una passione italiana tornata a battere forte durante gli ultimi campionati europei vinti dagli Azzurri del ct Roberto Mancini. Sono 4,6 milioni gli italiani che giocano a calcio, lo sport più praticato tra la popolazione sotto i 35 anni di età: un italiano su tre lo gioca (dati Eurispes, febbraio 2021). Il calcio non è solo “il gioco più bello del mondo”, ma anche un insostituibile fattore di incontro e socializzazione, soprattutto nelle categorie giovanili e scolastiche. Sono più di tremila le società del settore giovanile e scolastico e il 20% dei ragazzi tra i 5 e i 16 anni è tesserato. Si gioca tanto e si gioca ovunque rincorrendo una palla e anche i sogni di gloria. Dalle scuole-calcio, alle squadre dilettanti fino a quelle dei professionisti: un percorso che ha portato – per esempio - in soli 5 anni il difensore Fabio Grosso dai campi di provincia delle categorie dilettanti alla gloria di un mondiale vinto in Germania nel 2006 calciando il rigore decisivo nella finale.
Dove l’intero movimento calcistico italiano sta giocando la partita più difficile, dopo quella di tornare a essere competitivi a livello internazionale, è sul tema degli impianti dove allenarsi, sfidarsi nelle partite e ospitare i tifosi. Circa il 93% degli impianti è di proprietà pubblica e con un’età media di 60 anni. Servono importanti lavori di aggiornamento e ammodernamento, che però risultano difficili per il momento estremamente volatile della pandemia e per una situazione economico-finanziaria fragile, soprattutto nelle serie inferiori e dilettantistiche.
Un focus sul settore dilettanti, la famiglia sportiva amatoriale più grande d'Europa, che opera e promuove i valori della lealtà sportiva, del rispetto delle regole e della solidarietà sociale. Le società sono più di diecimila e sono distribuite sul nostro territorio. La Lega Nazionale Dilettanti conta più di un milione di iscritti e 64.372 squadre, che coinvolgono un numero di calciatori che varia a seconda delle Regioni. La Lombardia conta il maggior numero di tesserati con 182.449 calciatori, seguita da Veneto (108.692) e Lazio (95.167). Tra le Regioni del Sud, la Campania raccoglie 62.868 calciatori dilettanti tesserati, la Sicilia 48.984 la Puglia 45.042, la Calabria 28.234. In un anno di campionati si giocano circa 568.573 partite per una affluenza allo stadio, nei campionati dilettantistici, che supera i due milioni di presenze (i dati sono aggiornati al 2018).
Ma che altro tipo di impatto ha il calcio, oltre a quello puramente sportivo? Per esempio ne ha un importante per quanto riguarda le risorse energetiche: come ben sappiamo gli allenamenti e le partite si giocano spesso in fasce orarie serali. Di particolare importanza quindi, per una società sportiva, è il ruolo degli impianti di illuminazione che, oltre ai consumi, contemplano anche i necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Eni gas e luce è entrata in campo per rispondere alla sfida della transizione energetica: l’obiettivo è aumentare l’efficienza degli impianti e assicurare un risparmio energetico per un ambiente più sostenibile per tutti. Ma per vincere è necessario un gioco di squadra ed è per questo che sono scesi gli esperti di SEA (società di Eni che si occupa di servizi per l’efficienza energetica) affiancati dai professionisti della società Corus Srl, fornitore SEA e partner di Eni Gas e Luce in questa partita. Il campo da gioco? Più di uno: esattamente 1.435, come il numero delle società della Lega Nazionale Dilettanti - Comitato Regionale Lombardia.
Vi raccontiamo questa storia nella puntata del podcast “VITAMINA E” – Energia ed efficienza secondo Eni gas e luce con la voce dei protagonisti in campo e fuori.