All'inizio non hanno capito bene il messaggio che l'equipaggio gli stava dando (sbarco entro un paio d'ore). Ma quando la notizia è stata ripetuta, l'esplosione di gioia è stata incontenibile. Le due navi umanitarie, che hanno soccorso i migranti in mare il 22 e 29 dicembre scorso, non attraccheranno nel porto di Malta ma ci sarà un trasferimento sulle barche militari maltesi, ha spiegato il premier maltese Joseph Muscat durante una conferenza stampa a La Valletta. Nel video, il momento della comunicazione agli ospiti della Sea Watch.
L'accordo tra otto Paesi UE, tra cui l'Italia, riguarda la ricollocazione o il rimpatrio di 234 migranti salvati in mare."Ci sono gi à131 migranti a Malta e saranno ricollocati in altri Stati membri. Questo mostra che i nostri sforzi sono stati riconosciuti". A questa cifra, ha spiegato Muscat, si aggiungono appunto i 49 migranti soccorsi a bordo della Sea Watch e della Sea Eye, che oggi saranno trasbordati su navi maltesi, e 44 persone del Bangladesh che fanno parte delle 249 salvate in precedenza a Malta e che sono già nell'isola.
Gli Stati membri che hanno partecipato a questo programma di ricollocazione, insieme all'Italia, sono Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda.
"Grazie alla Commissione europea che ha coordinato questo grande sforzo" ha concluso.
La soluzione per lo sbarco e la ripartizione dei 49 "alla fine è stata trovata non dall'Europa, ma da alcuni Paesi membri dell'Unione Europea", ha voluto sottolineare ancora il premier maltese. "Posso dire che ogni ora che passava senza una soluzione non era un'ora di cui andavo orgoglioso".