A New York fa troppo caldo per giocare a tennis?
- Il tennista tedesco Maximilian Marterer
I volti rossi, gli occhi stralunati e i capelli appiccicati alla fronte. Se a Wimbledon il problema erano stati gli insetti, a Flushing Meadows è il caldo a condizionare risultati e partite. Nel primo turno degli Us Open, l’ultimo slam della stagione, stanno fioccando i ritiri. Il motivo? Il caldo e la disidratazione. Con temperature che a New York sono arrivate a sfiorare i 38 gradi e con livelli di umidità sopra il 50%. Non sorprende, visti questi numeri, che le condizioni sui campi roventi in cemento siano state definite come “dangerous”. Pericolose. E l’allarme è lanciato dagli stessi atleti sempre più preoccupati per le loro condizioni di salute.
If you think Monday at the #USOpen was hot, get ready for more pic.twitter.com/AZtgcPNKYx
— Vanni Gibertini (@vgibertini) 28 agosto 2018
Ben 5 giocatori sono stati costretti ad arrendersi ad un avversario senza racchetta e che non stava al di là della rete. Il lituano Berankis, che aveva vinto il primo set, ha avuto paura di crollare. L’argentino Leonardo Mayer, che era addirittura avanti di un set prima dello stop definitivo, è stato molto più duro: "Ho avuto un colpo di calore e nessuna intenzione di morire in campo. Il tennis non è questo”.
Ma hanno detto basta prima della fine del match, e con il risultato ancora in bilico, anche l’italiano Stefano Travaglia, il serbo Filip Krajinovic e il russo, 36enne, Mikhail Youzhny, all’ultimo slam della carriera. Non il modo migliore per dire basta. L’organizzazione del torneo americano, per ovviare al grande caldo, ha previsto delle soste programmate per far recuperare i giocatori. Dieci minuti di pausa, prima dell’inizio del quarto set (uomini) o del terzo set (donne) per permettere ai giocatori di idratarsi e sconfiggere la fatica.
Uno dei veterani del circuito, il francese Julien Benneteau, che ha sconfitto l’italiano Cecchinato in un match lungo e combattuto, avrebbe addirittura preferito veder cancellato tutto il programma del pomeriggio, quello più a rischio. Ma il racconto dei giocatori parla di tennisti e tenniste sdraiati negli spogliatoi e di richieste continue di ghiaccio e bibite.
L’unico a giocare in piena sessione diurna è stato Novak Djokovic. E si è visto. Il serbo è andato in difficoltà a metà del match con l’ungherese Marton Fucsovics perdendo un set e un break. Poi, anche grazie alla pausa programmata, ha ripreso in mano le redini del match chiudendo il quarto set con facilità. Alla fine della partita, Djokovic ha ammesso di aver patito l’eccessiva temperatura e la soffocante umidità.
Una denuncia rafforzata dal suo avversario che ha rincarato la dose: "Stavo morendo dopo ogni punto, faceva troppo caldo per giocare a tennis. È pericoloso”. Caroline Wozniacki, una delle favorite del torneo femminile, ha provato a superare le difficoltà con la fantasia provando a convincersi che, in realtà, "stavo in spiaggia con un Margarita in mano e continuavo a dirmi quanto la vita fosse bella”. A mali estremi, estremi rimedi.