AGI - Novak Djokovic sempre più re di Wimbledon: il serbo ha domato in finale Nick Kyrgios in quattro set, 4-6 6-3 6-4 7-6(3), e ha conquistato per la settima volta il torneo londinese, come Pete Sampras e William Renshaw. Solo Roger Federer ha fatto meglio (8). Per Djoker è il quarto trionfo di fila all'All Englad Club dal 2018, escludendo l'edizione del 2020 non disputata per Covid.
Nell'era Open ci erano riusciti solo Bjorn Borg, Pete Sampras e Federer. Ora Nole è a 21 Slam, a una sola distanza dal grande rivale Rafa Nadal.
In un caldo che superava i 30 gradi, il 27enne di Canberra ha incantato i 15mila del Central Court imponendosi nel primo set ma poi ha dovuto ceder il passo all'esperienza e alla regolarità del Djoker capace di crescere nella partita come già gli era accaduto con Sinner e Norrie.
Kyrgios si è anche lasciato distrarre dal suo solito istrionismo, tra una polemica con il giudice di sedia che a suo dire non chiedeva il silenzio e un'altra con il suo stesso 'box' che non lo supportava abbastanza. Un rimprovero quest'ultimo, arrivato nel momento di svolta della partita: il break concesso a Djokovic dal 40-0 e che di fatto ha deciso il terzo set.
Nel quarto set Kyrgios ci ha provato e ha resistito fino al tie-break, dove però ha commesso troppi errori. "Djokovic è una specie di dio, è difficile da battere: congratulazioni a lui e al suo team", ha detto Kyrgios al termine, "vorrei ringraziare l'arbitro e il mio angolo, so di non essere un cliente facile. Ma sono state due settimane splendide, ora ho bisogno di un po' di vacanza".
"Questo sarà sempre il mio torneo preferito", ha esultato Djokovic, "è il motivo per cui ho iniziato a giocare a tennis. È l'evento con più storia, qui tutto è fatto per i giocatori".