A GII - Battendo in due set (6-2/7-6) e in un'ora e 41 di gioco il serbo Krajinovic, Jannik Sinner è approdato nei quarti di finale, unico rappresentante italico. Domani affronterà il greco Tsitsipas. I precedenti sono a favore del greco, tre vittorie contro una, due anni fa proprio agli Internazionali d'Italia quando nei trentaduesimi vinse l'azzurro.
Le parole di Tsitsipas e Sinner
L'ultimo incontro tra i due risale allo Slam d'Australia di quest'anno, sul veloce, quando Tsitsipas nei quarti di finale lasciò al tennista di San Candido nove game in tre set. "Ogni match ha una storia diversa - non si sbilancia troppo Tsitsipas in conferenza stampa - ci siamo scontrati anche sulla terra (due vittorie a una per lui, ndr) ma ogni partita ha una storia diversa. Jannik sarà molto motivato, cercherà di giocare bene davanti al pubblico di casa sua. E io mi dovrò confrontare con questo e, insieme, con il mio tennis. E il tennis è lo sport più difficile al mondo".
"Il tifo di Roma è pazzesco, speriamo che dia il meglio anche domani e che riesca a dare il meglio anche io". Jannik Sinner chiede l'aiuto del pubblico, come nei quiz televisivi. Della prestazione di oggi contro il serbo Kraijnovic in conferenza stampa si dice soddisfatto: "Sono molto felice, è stata una partita difficile, sono partito bene nel primo set e anche nell'inizio del secondo, poi ho avuto un calo - spiega - ma ho servito bene anche nel tie break, posso essere molto contento, vediamo di fare la stessa prestazione anche domani".
L'ultimo confronto con il numero 5 del ranking (Sinner oggi è numero 13) risale a inizio anno allo Slam d'Australia dove rimediò solo nove game: "In Australia Stefanos ha giocato benissimo, io meno, ma sulla terra è diverso - spiega - lui comunque sta giocando bene, oggi ho visto la sua partita, devo stare sul pezzo e giocare bene. Sarà un buon test per me dopo il nostro ultimo incontro, potrò capire dove sono migliorato".
"Stiamo lavorando tanto con Simone Vagnozzi non solo nel cambiare ritmo, ma nell'essere più intelligente, intuire cosa fa chi hai di fronte, i colpi non devono essere sempre perfetti, l'importante e' capire dove è l'avversario. In allenamento riesco più facilmente a cambiare rotazioni, in partita sto provando a fare smorzate ma domani devo stare più sul mio".
"Non c'entra niente una solo partita, quando perdi devi capire, analizzare e andare avanti - precisa - la mia scelta di cambiare coach è arrivata un po' dopo l'Australia ma non c'entra una partita, in sette anni bellissimi con Piatti ne ho vinte tante, sentivo il bisogno di cambiare e con Simone sta andando benissimo". Spiega che Vagnozzi gli sembra di conoscerlo da tanto tempo: "Ci capiamo subito quando lo guardo nel box, mi dà sensazioni positive, stiamo lavorando nel modo corretto e duramente. La strada è quella giusta, c'e' anche da avere pazienza e prendersi il tempo necessario".
Vagnozzi lo tiene a stecchetto: Jannik spiega che non ha avuto il tempo di visitare Roma e che l'unica cena fuori risale a sabato scorso: "Ho un po' sgarrato la dieta, tra affettati e fiori di zucca. Però poi ho mangiato la pasta al ragù mentre tutto lo staff si gustava la carbonara".