A ndreas Seppi è agli ottavi di finale degli Australian Open. Per la quarta volta in carriera. Ha battuto, dopo una battaglia lunga quasi 4 ore, il gigante croato Ivo Karlovic resistendo alle sue cannonate al servizio e non mollando mai la presa. Neanche quando l’avversario ha recuperato due set di svantaggio. Neanche quando, nel decimo game del set decisivo, sfumava un match point. Una palla break sul servizio di Karlovic, un evento rarissimo. Un treno che, in una partita così combattuta, passa pochissime volte. Perché alla fine Seppi è così. Non si arrende fino a che non è l’avversario a dimostrarsi superiore e a costringerlo alla resa. Ed è forse per questo che ogni sua vittoria ha un sapore diverso rispetto a quella di altri tennisti, più dotati ma meno costanti, meno rispettosi del gioco e di tutte le sue componenti. Seppi è l’erede, vero, di quel Corrado Barazzutti che forse non tutti ricordano ma che, in campo, dava sempre tutto. Come Andreas che, a 34 anni, gioca ancora come fosse all’inizio della carriera.
And Andreas Seppi has triumphed over Ivo Karlovic.
— Eurosport UK (@Eurosport_UK) 19 gennaio 2018
He'll face Great Britain's Kyle Edmund next. pic.twitter.com/HDl45i69l4
L’abbonamento al quinto set
Il quinto set ,per quelli che non seguono con assiduità il mondo del Tennis, si gioca solo nei 4 tornei principali dell’anno: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open. In questi tornei per vincere le partite bisogna conquistare tre set su cinque. Negli anni Seppi è arrivato a giocarlo ben 37 volte e ne ha vinti 22. Quello con Karlovic è stato il dodicesimo nella terra dei canguri. Il primo dodici anni fa, perso, contro Tipsarevic.
Una stagione iniziata alla grande
Nel 2018 Seppi ha iniziato la sua quattordicesima stagione nel circuito professionistico. Ed è partita benissimo con la vittoria del Challenger di Canberra, uno dei tornei di preparazione in vista degli Australian Open. Da quando si è allacciato per la prima volta le scarpette, a 11 anni, non ha mai cambiato allenatore. Era il 1995 quando Massimo Sartori e Andreas Seppi iniziarono il loro lungo sodalizio: “lui rispetta l’allenatore, io rispetto il giocatore”. E secondo l’allenatore non è ancora vicino il ritiro: Seppi giocherà almeno fino al 2019.
I quarti di finale, un traguardo alla portata
Domenica notte, il tennista altoatesino scenderà in campo contro l’inglese Kyle Edmund, classe 1995, per approdare per la prima volta ai quarti di finale in un torneo dello Slam. Edmund è un buon giocatore, numero 49 del ranking mondiale, ma è alla portata di questo Seppi in forma smagliante. Solo un precedente tra i due, ad Anversa, nel 2016. Vinse l’inglese in due set, nei quarti di finale del torneo belga. Ma conta poco. Andreas, come ha fatto Barazzutti, ha la possibilità di togliersi una grande soddisfazione. Sempre lavorando a testa bassa e amando quello che, almeno per lui, non è soltanto uno sport.