AGI - Basta avere ‘Fede’. Federica Brignone, talento, grinta innata, lacrime e commozione, per quell’Inno di Mameli tutto per lei, nuova campionessa del mondo di combinata, gara antica dello sci alpino che mai era stata vinta da un’azzurra nelle precedenti 46 edizioni. A Meribel, nel cuore delle Alpi francesi, non così tanto distante dalla sua La Salle in Valle d’Aosta, Federica Brignone ha aperto la kermesse iridata con una medaglia d’oro tanta sognata diventata realtà dopo la clamorosa uscita di scena a poche porte dal traguardo della campionessa in carica e favorita, la statunitense Mikaela Shiffrin. Brignone, bronzo olimpico della specialità lo scorso anno a Pechino dopo essere stata oro mondiale a livello juniores ben quattordici anni fa, nella lotta per la conquista del titolo si era portata avanti con una straordinaria prova di supergigante terminata al primo posto. Seguendo il proverbio ‘chi ben comincia è a metà dell’opera’, Federica tra i pali stretti si è ben destreggiata, andando all’attacco ma con testa, ovvero senza prendersi rischiare da ‘kamikaze’.
Centesimi di ‘paura’ quando, poco dopo metà del tracciato, lo scarpone destro è andato a toccare la neve: per fortuna solo uno scossone, un paio di decimi lasciati in pista ma non l’uscita di scena che avrebbe portato a lacrime di disperazione. La ‘tigre valdostana’ si è lasciata andare in lacrime di gioia quando era sul podio, poi tamponate da guanto a manopola di coloro multicolor. Un avvio di Mondiale senza dubbio scoppiettante per l’Italsci che proprio dal settore femminile si aspetta molto.
Brignone, 32 anni, portacolori del Centro Sportivo Carabinieri, nativa di Milano, figlia di Daniele, ingegnere savonese diventato maestro di sci, e Maria Rosa detta ‘Ninna’ Quario, ex azzurra e attualmente giornalista, si conferma l’italiana del momento più longeva. Infatti, il suo primo acuto risale a dodici anni fa, l’argento iridato in gigante a Garmisch-Partenkirchen. In Coppa del mondo è esplosa più tardi – prima vittoria nell’ottobre del 2015 – ma ora vanta il record italiano al femminile di podi, ben 53, e di vittorie, 21. ‘Fede’ con la combinata – sia discesa e slalom che supergigante e slalom – ha sempre avuto un feeling particolare: nel 2019 e nel 2020 ha alzato la coppetta di specialità. Brignone è stata l’unica sciatrice italiano a aver vinto la Coppa del mondo generale, nel 2020 nella stagione interrotta causa la pandemia di coronavirus.
Nella bacheca ci sono altre due medaglie a cinque cerchi, l’argento in gigante a Pechino 2022 ed il bronzo sempre in gigante a PyeongChang 2018. Nella vita sportiva è seguita dal fratello Davide per un team privato che fino a pochi mesi fa – quando è stato inglobato nello staff tecnico federale – non era ben visto dalla federazione. Tra le passioni di Federica ci sono le escursioni (a volte qualche scalata in roccia) sui sentieri della sua Valle d’Aosta. Federica è sempre stata molto diretta, se c’è da sollevare una problematica non si è mai tirata indietro.
Oggi sulle nevi della pista ‘Roc de Fer’ di Meribel ha vinto grazie anche per merito dell’esperienza per un oro che vale la carriera anche perché ai Giochi di Milano Cortina 2026 ancora non ci pensa. L’argento è andato al collo della svizzera Wendy Holdener, staccata di 1”62 e che in carriera ha più raccolto nei grandi eventi che in Coppa.
L’elvetica è stata due volte campionessa iridata della combinata, la prima volta nel 2017 e poi due anni dopo. Bronzo all’austriaca Ricarda Haaser (a 2”26), al suo primo importante risultato della carriera. In gara c’era anche Sofia Goggia ma ‘Sofi’ dopo una non bella prova di superg – solo ventesimo crono – ha abbandonato come altre sette atlete che volevano testare la pista di gara del supergigante individuale. In classifica c’è anche Elena Curtoni ma dopo il quarto posto a metà combinata è scesa al nono a 4”05 dalla connazionale.
Prima di oggi un solo italiano era riuscito a vincere l’oro in combinata ai Mondiali, Gustav Thoeni a Sapporo nel 1972 e a Innsbruck nel 1976. Thoeni vinse nell’ambito dei rispettivi Giochi olimpici e, a differenza della combinata attuale, in quegli anni la gara di svolgeva su una prova di discesa libera (ora è di supergigante) ed una di slalom speciale. Brignone è la quinta italiana ad aver vinto un titolo mondiale. La prima era stata nel 1932 in discesa libera la pioniera Paula Wiesinger, quindi nel 1996 a Sierra Nevada, Deborah Compagnoni in slalom gigante ed Isolde Kostner in supergigante, nel 1997 a Sestriere, Compagnoni in slalom gigante e slalom speciale, e Kostner sempre in superg. Nel 2021 a Cortina, Marta Bassino nella nuova specialità del parallelo, aveva conquistato l’oro ex aequo con l’austriaca Katharina Liensberger.