AGI - “Con Celina ci siamo incontrati diverse volte, veniva a vedere le mia gare ma ricordo con particolare piacere quella volta che ad una gara di Coppa Europa all’Abetone fece l’apripista, aveva già oltre 80 anni”.
Così all’AGI, Gustav Thoeni, leggenda vivente dello sci alpino mondiale, ricorda Celina Seghi, pioniera dello sci al femminile morta la scorsa notte a Pistoia all’età di 102 anni. Thoeni, 71 anni, campione olimpico di slalom gigante a Sapporo ’72, quattro ori mondiali e quattro Coppe del mondo generale, ha appreso dall’AGI del decesso di Seghi.
“Quel giorno all’Abetone poco prima della seconda manche era iniziata una bufera di neve e mi chiese se era il caso di fare da apripista con quelle condizioni meteo, risposi che non serviva – afferma l’ex campione di Trafoi – in passato ci siamo incontrati diverse volte, a feste e manifestazioni”.
Celina Seghi era la la donna che si presentava con foulard e rossetto al cancelletto di partenza delle gare sfrecciando senza paura. Il segreto della longevità lei lo spiegava così: “a letto presto, mangiare con moderazione permettendosi ogni tanto un pezzo di cioccolata e mai farsi mancare la passeggiata quotidiana”.
Era nata il 6 marzo del 1920 ma all’anagrafe di Cutigliano – nel 1920 all’Abetone il Comune non c’era ancora – l’avevano iscritta due giorni dopo. Tra le curiosità, Celina Seghi amava suonare la fisarmonica. C’è anche un aneddoto fuori dallo sport, quello del bambino che chiedeva l’elemosina perché non aveva i soldi per acquistare cartella e quaderni. Celina si recò in una cartoleria ed acquistò il necessario. Tanti anni dopo quel bambino la ringraziò personalmente: era diventato un avvocato.