AGI - Giuliana Minuzzo-Chenal, pioniera dello sci alpino, è morta all'eta' di 88 anni. Lo apprende l'AGI dallo sci valdostano. Minuzzo è stata la prima donna dello sport italiano a vincere una medaglia alle Olimpiadi invernali.
Correva l'anno 1952. Il mese era quello di febbraio, il giorno il 17, era una domenica. Sulle soffici nevi norvegesi del comprensorio di Norefjell, un colle lungo la tortuosa strada che collega la capitale Oslo con Bergen, una ventenne italiana entrava nella storia dello sport azzurro. Il motivo era un primato: era diventata la prima donna a vincere una medaglia, di bronzo, ai Giochi olimpici invernali. Un momento epico, indimenticabile per quell'impresa in bianco e nero.
Il giorno prima era toccato a un altro sciatore, un ragazzone dell'Abetone, a scrivere una pagina indelebile dello sport azzurro: Zeno Colò vinceva l'oro in discesa libera, prima medaglia di sempre dello sci alpino, la seconda dell'Italia alle Olimpiadi dopo quella di quattro anni prima di Nino Bibbia, oro nello skeleton. Quella ragazza era Giuliana Minuzzo, pioniera dello sci, 'Principessa delle nevi'.
Oggi ad Aosta all'età di 88 anni - il 26 novembre ne avrebbe compiuti 89 - Giuliana Minuzzo è volata in cielo dopo una vita vissuta per lo sci e per quel negozio di articoli sportivi avviato assieme al marito, il francese Chenal, a Cervinia e gestito fino a una decina di anni fa. Giuliana è stata anche la prima donna della storia olimpica ad aver pronunciato il giuramento olimpico: accadde nel 1956 allo stadio Olimpico di Cortina d'Ampezzo. Con le Olimpiadi la sciatrice nativa del Vicentino, a Vallonara di Marostica per la precisione, ha avuto un rapporto stretto durato fino a Torino 2006 quando resse la bandiera con i cinque cerchi olimpici.
La prima apparizione risale al 1949, ai Campionati italiani assoluti quando in discesa libera si classificò terza in discesa libera alle spalle di Celina Seghi e Maria Grazia Marchelli, sue rivali che parteciparono anche alla storica discesa di Oslo. Ai Giochi in Norvegia, Giuliana Minuzzo centrò il bronzo nella gara che vide l'austriaca Trude Beiser-Jochum imporsi sulla tedesca Annemarie Buchner.
La carriera non si concluse con il bronzo di Oslo. Alla successiva edizione dei Giochi, quella di Cortina nel cuore delle Dolomiti, Giuliana centrò il bronzo in combinata ma fu una medaglia 'mondiale' perché la combinata in quella edizione non era valida per le Olimpiadi. Nel 1960 a Squaw Valley, Giuliana Minuzzo fu nuovamente bronzo, questa volta in slalom gigante.
Il 23 febbraio di 60 anni fa davanti all'italiana finirono la svizzera Yvonne Ruegg e l'americana Penelope 'Penny' Pitou. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a nome della giunta e del consiglio nazionale, interpretando i sentimenti dell'intero movimento, si unisce al cordoglio della famiglia, "piangendo la perdita di una campionessa che ha scritto pagine indelebili dello sport tricolore".