"Sicuramente è un grande peccato che i Mondiali di Cortina molto probabilmente slitteranno al 2022: credo però sia la decisione più saggia perché c'è il grande rischio che il virus ritornerà in autunno. Peccato per Cortina che attende da anni questo momento, peccato per la federazione e peccato per noi atleti".
Così in un'intervista con l'AGI lo sciatore azzurro Christof Innerhofer commentando la scelta unanime della Federazione Italiana Sport Invernali e di tutte le istituzioni che compongono la Fondazione Cortina 2021 (Governo, Regione Veneto, Provincia di Belluno, Comune di Cortina e Coni) di proporre al Consiglio della Fis di spostare i Campionati mondiali di sci alpino di Cortina d'Ampezzo dal febbraio 2021 al marzo 2022, un mese dopo le Olimpiadi invernali di Pechino.
La decisione finale, ovvero l'eventuale accoglimento della richiesta italiana, è attesa l'1 luglio. "La scelta può essere intelligente ma, ripeto, è un peccato per federazione, Cortina e noi atleti perché dispiace avere tutte le grandi manifestazioni nel 2022 e per lo più a distanza di poche settimane - dice Innerhofer, 35 anni, campione del mondo di supergigante nel 2011 e due medaglie olimpiche a Sochi nel 2014 -. Se quell'anno non sei in condizione hai perso due occasioni mentre con la differenziazione degli eventi hai la chance di rifarti l'anno successivo".
Innerhofer, portacolori delle Fiamme Gialle e la scorsa stagione assente dal Circo Bianco a seguito dei postumi del grave infortunio al ginocchio, a livello personale non vede così negativa l'eventuale collocazione del Mondiale a marzo. "Il piccolo vantaggio è legato alle condizioni della neve che a marzo a Cortina è spesso trasformata e quindi dove scio meglio", ha detto il campione altoatesino specialista di discesa libera e super-G.
Confermando la sua presenza alle Olimpiadi di Pechino 2022, "ovviamente previa qualificazione", Innerhofer è contrario ad una possibile riduzione delle gare dal circuito di Coppa del mondo. "Le gare sono sempre nelle stesse località e negli ultimi anni è stata inserita qualche destinazione in piu' in Austria, Nazione dove c'è più passione, più gente, più spettacolo".
E ancora: "La distribuzione delle gare la condivido anche se non ho mai appoggiato che le sedi delle prove olimpiche spesso non centrano con lo sport. Tante gare? Non direi, va bene così perché siamo atleti e mica pensionati. Magari si potesse inserire qualche gara in più in località classiche dove c'è spettacolo come Wengen o Kitzbuehel".
Parlando della prossima stagione Innerhofer dice, "in questo periodo di coronavirus mi sono comunque allenato sia in bicicletta che nello scialpinismo, fisicamente sto bene e non vedo l'ora di rimettere gli sci: questo giorno sarà il primo giugno allo Stelvio".
Lunedì, infatti, scatterà l'operazione stagione 2020/2021 per l'Italia dello sci. Sulle nevi un po' altoatesine e un po' lombarde dello Stelvio inizieranno ad allenarsi non solo Innerhofer ma anche la detentrice della Coppa del mondo generale femminile Federica Brignone e tutti i big azzurri. L'Italasci a giugno sarà due volte allo Stelvio, dall'1 al 10 e dal 18 fino a fine mese. La trasferta di agosto-settembre in Sudamerica (Argentina e Cile) e' ufficialmente ancora prevista ma a seguito delle restrizioni di viaggio molto probabilmente verrà annullata e quindi sostituita con allenamenti sui ghiacciai svizzeri (Zermatt) e sotto il capannone di Amneville in Francia.