"Adesso è finita e dire la parola 'fine' è difficilissimo, forse non abbiamo deciso noi ma per noi lo ha fatto il destino". Parole cariche di emozione, parole sofferte ma inevitabili che oggi hanno deciso di pronunciare due grandi campionesse italiane dello sci dalla carriera tanto, troppo sfortunata. Con il ritiro di Nadia e Elena si è chiusa la lunga epopea delle 'Fanchini Sisters'.
Le sorelle Fanchini - Sabrina si era ritirata nel 2016 - negli ultimi 15 anni sono state la colonna portante della velocità azzurra regalando emozioni e iscrivendo il loro nome nel sempre piu' grande librone dello sci alpino italiano. Successi in Italia e sulla scena internazionale con annesse medaglie iridate ma anche tanta sfortuna con quelle troppe interruzioni per infortuni a ginocchia, spalle e addirittura la lotta contro il tumore.
Da interventi chirurgici e lunghe convalescenze, Nadia ed Elena si sono sempre rialzate con umiltà e dedizione aggrappate all'immensa voglia di tornare al cancelletto di partenza. Il ritiro di Nadia (33 anni) ed Elena (34), le sorellone di Montecampione nel Bresciano, la prima più polivalente, la seconda più velocista, era ormai scritto.
L'annuncio era previsto un mese fa a Cortina d'Ampezzo durante le finali della Coppa del mondo annullate causa la pandemia di coronavirus. Nadia nel giugno scorso era diventata mamma del piccolo Alessandro, Elena, dopo aver sconfitto il tumore nel 2018, in quell'autunno era pronta per ritornare alle gare ma pochi giorni prima del gigante di Coppa negli Stati Unti era procurata un trauma distorsivo-contusivo al ginocchio sinistro e la frattura del perone prossimale.
Maledizione, una jella enorme. Entrambe appartenenti alle Fiamme Gialle, hanno partecipato a tre Olimpiadi ritrovandosi assieme all'edizione di Torino 2006 e Sochi 2014. Di Nadia c'è il ricordo di quelle lacrime di rabbia miste a quella della soddisfazione per quel quarto posto a 11 centesimi dal bronzo in gigante sulle montagne del Caucaso.
La prima ad esordire in Coppa del mondo era stata Nadia. Accadde il 13 dicembre del 2003 sulle nevi quasi di casa, quelle della Val Badia in un gigante insolito per il circuito femminile vinto dalla connazionale Denise Karbon. Nell'occasione non si qualificò per la seconda manche. Il primo risultato utile era stato il 26esimo posto nel supergigante di Aare del successivo 21 febbraio.
Nel 2004 il primo grande risultato, l'oro iridato juniores in supergigante. Per Elena l'esordio nel Circo Bianco è datato 6-7 gennaio 2005 sulle nevi valtellinesi di Santa Caterina Valfurva con due 17esimi posti in discesa libera. Un mese dopo Elena, 19 anni, stupì tutti conquistando l'argento in discesa ai Mondiali di Bormio.
Quel giorno, era il 6 febbraio sulla pista 'Deborah Compagnoni', l'azzurra arrivò a 26 centesimi dalla fuoriclasse croata Janica Kostelic. Cadute, fratture e lesioni alle ginocchia costrinsero Elena e Nadia a lunghi e dolorosi stop. Il più amaro quello di Nadia nel gennaio del 2010 a un mese dalle Olimpiadi di Vancouver quando saltarono in un colpo solo, crociato anteriore, crociato posteriore e collaterali delle ginocchia.
Elena venne fermata a poche settimane dai Giochi di PyeongChang 2018 da un tumore. L'argento di Bormio per Elena resta l'unica medaglia iridata in una carriera contrassegnata da due vittorie in Coppa, entrambe in discesa, la prima nel dicembre 2005 la seconda nove anni dopo a Cortina.
Più abituata a salire sul podio, 13 volte in Coppa a differenza della sorella (4), Nadia ha vinto la sua prima gara di Coppa il 7 dicembre 2008 a Lake Louise, successo che venne coronato con il bronzo iridato qualche mese dopo in Val d'Ise're.
Dopo l'argento mondiale nel 2013 a Schladming a soli 16 centesimi dalla 'Carneade' francese Marion Rolland (non vinse nulla nella sua carriera), l'ultimo acuto il 20 febbraio del 2016, la vittoria in discesa sulle nevi aostane di La Thuile.
"Sono arrivata a questa decisione con molta sofferenza, avrei voluto concludere diversamente la mia carriera - dice Elena -. Sono consapevole che, fisicamente e mentalmente, non posso tornare a gareggiare in Coppa del mondo e sono certa che mi mancherà tantissimo lo sci e tutto il suo contorno".
Nadia dice che è "un momento molto difficile perché forse avrei dovuto annunciare questa decisione già l'anno scorso dopo la maternità perché sapevo che sarebbe stato impossibile tornare a sciare" e conferma che "le ultime stagioni sono state dure, soprattutto perché dovevo sopportare il dolore alle ginocchia".
Nadia raccoglie il pensiero anche della sorella affermando che "bisogna accettare questa situazione anche se, per me ed Elena, non è facile perché abbiamo avuto tanti infortuni senza i quali forse le cose sarebbero andate diversamente arrivando in Coppa del Mondo giovanissime, subito con podi e medaglie e si prospettava una carriera super".