I tifosi della Roma sperano che nel calcio, a differenza che nella vita, la storia non si ripeta. L'urna di Nyon ha stabilito che l'avversario giallorosso in semifinale sarà il Liverpool. Un abbinamento che in molti speravano, ma che gli scaramantici tifosi non possono non guardare con sospetto.
Immediatamente il ricordo corre a quel 30 maggio 1984. Allo Stadio Olimpico di Roma, un impianto capace di ospitare quasi 70 mila persone, va in scena la finale di Coppa dei Campioni (antesignana della Champions League) tra la Roma di Niels Liedholm e il Liverpool di Joe Fagan, considerata la squadra più forte d'Europa, alla sua quarta finale (le altre tre le aveva vinte nel 1977, 1978 e 1981).
La formazione della Roma
Per un gioco del caso la finale si gioca nella Capitale e in finale c'è proprio la Roma. I giallorossi sono alla loro prima partecipazione in questa competizione, ma non sono in finale per caso: quella del tecnico svedese è una squadra fortissima e nelle sue file giocano campioni che hanno fatto la storia del calcio: Paulo Roberto Falcao, Bruno Conti, Toninho Cerezo, Roberto Pruzzo, 'Ciccio' Graziani, Agostino Di Bartolomei, Sebino Nela.
La memoria di quella gara è fatta di immagini, quasi dei flash. E poi di tanta delusione per i tifosi giallorossi (e non solo). L'arbitro svedese Erik Fredriksson che non fischia un fallo sul portiere della Roma, Franco Tancredi, all'origine del pasticcio difensivo con Dario Bonetti che calcia addosso al suo portiere e dà involontariamente a Phil Neal la palla dell'1-0. La piroetta di Bruno Conti che serve sulla testa di Roberto Pruzzo (il 'bomber') la palla dell'1-1.
La prima finale di coppa decisa ai rigori
Poi le immagini corrono veloci e si arriva ai calci di rigore. Per la prima volta la Coppa dei Campioni non ha né vinti né vincitori dopo i tempi supplementari e si va ai tiri dal dischetto. E qui le immagini si fanno più chiare e intense: il capitano della Roma, il più grande numero 10 giallorosso prima di Francesco Totti, Agostino Di Bartolomei, che calcia da par suo una 'fucilatà imprendibile per il portiere avversario. Poi c'è l'inglese Steve Neal che sbaglia. è un momento di euforia con la Roma in vantaggio.
Poi la camera della memoria mette a fuoco Bruce Grobbelaar. Il portiere dei 'Reds' di verde vestito che va sulla linea di porta barcollando e facendo il buffone. Atteggiamento antisportivo ma terribilmente efficace: la pantomima distrae il campione del mondo Bruno Conti che calcia fuori. Poi le immagini corrono a un segno della croce: è Francesco detto 'Cicciò Graziani a farlo prima di calciare.
La 'leggenda' dello scontro tra Falcao e Di Bartolomei
Un gesto che sembra indice di insicurezza. E Graziani, anche lui campione del mondo, tira alto, consegnando di fatto la Coppa dei Campioni al Liverpool. Per la Roma di Falcao, che negli spogliatori secondo la leggenda ebbe uno scontro fisico con Di Bartolomei che lo accusò di vigliaccheria perché non aveva voluto tirare i rigori (dal dischetto era andato anche il difensore Ubaldo Righetti, che aveva segnato), una sconfitta dolorosissima.
Per i tifosi un momento 'drammatico' rimasto nella memoria anche perchè la Roma non ha più ripetuto a livello europeo quel cammino della Coppa dei Campioni 1983-84. Finora.