R io de Janeiro - Umilta' e lavoro, cosi' si costruisce un argento olimpico e si diventa portabandiera. Sono passate poche ore dalla finale di Copacabana, Paolo Nicolai e' gia' di ritorno mentre Daniele Lupo si trattiene ancora qualche giorno a Rio, almeno fino a domani perche' ha un impegno non da poco: il presidente del Coni Giovanni Malago' ha scelto lui come alfiere per la sfilata della cerimonia di chiusura. "Lo ringrazio di cuore perche' mi sta dando un'opportunita' bellissima, come alfiere italiano sono veramente onorato ed emozionato", sorride il 25enne romano, che assieme allo storico partner ha regalato all'Italia la prima medaglia di sempre nel beach volley. "Sono contentissimo di aver portato a casa questo argento anche se resta il rammarico perche' potevamo giocarcela - dice della finale persa contro il duo brasiliano - Ci tengo a ringraziare Paolo, sono stati 4 anni grandiosi e sono sicuro che i prossimi 4 saranno ancora piu' belli".
Dopo l'eliminazione nei quarti a Londra 2012, Lupo e Nicolai hanno conquistato due titoli europei e si presentavano in Brasile consapevoli della propria forza "ma non abbiamo pensato a metterci nella posizione di dover vincere la medaglia, siamo stati piu' umili, ci siamo detti: dobbiamo giocare bene e sappiamo che cosi' possiamo arrivare fino in fondo". E cosi' e' stato, per il beach volley e' arrivata la popolarita' ("e' una grande cosa anche per il nostro movimento, abbiamo fatto appassionare molti giovani e sono davvero contento, le Olimpiadi sono anche questo") e per Daniele un altro successo dopo quello sul tumore osseo che gli era stato diagnosticato nel marzo dello scorso anno. "Mi sento fortunato, ne sono uscito fuori molto in fretta. Il messaggio che posso dare e' che bisogna divertirsi, facendo sport, facendo cose sane, migliori sia come persona che come atleta". E poi una dedica speciale, "a delle persone che sono lassu', che mi guardano e che mi hanno insegnato a giocare e divertirmi". E di sicuro avranno gioito con lui. (AGI)