R io de Janeiro - A dodici anni di distanza dall'oro conquistato ad Atene 2004, la Nazionale femminile di pallanuoto ritrova il brivido di una finale olimpica. Contro la Russia già battuta nella fase a gironi (10-5), il Setterosa soffre al pronti e via, non retrocede di un millimetro quando le avversarie la mettono giù dura con il fisico e, nell'ultimo quarto, risponde per le rime al tentativo delle rivali di riaprire clamorosamente il match. Il ct Fabio Conti ha nella testa una frase che, come un mantra, lo sta accompagnando dal suo sbarco a Rio de Janeiro: "Torneo perfetto".
E finora, quello delle ragazze azzurre lo è stato, perché far fuori in semifinale la Russia per 12-9, con il pokerissimo della scatenata Garibotti, non è mai una passeggiata di salute e perché la squadra, sempre più rodata ed unita, ha poche pecche da limare in vista della finalissima di questi Giochi, contro la vincente dalla sfida stellare tra le ragazze di Stati Uniti, iridate ed olimpioniche in carica, e Ungheria, campionesse europee. Due 'corazzate' che pero' non fanno paura ad una Nazionale che porta in dote alla Federnuoto la settima medaglia di queste Olimpiadi: superate dunque le edizioni storiche di Sydney 2000 (tre ori, un argento e due bronzi) e Monaco 1972 (un oro, due argenti e tre bronzi). (AGI)