R io de Janeiro - Brutta disavventura a Rio de Janeiro per Ryan Lochte e altri tre nuotatori americani impegnati alle Olimpiadi, rapinati da uomini armati che li hanno tenuti sotto il tiro delle pistole. Il 32enne campione Usa, oro olimpico nella 4X200 di stile libero maschile, stava viaggiando in taxi nelle prime ore di domenica insieme ai colleghi Gunnar Bentz, Jack Conger e Jimmy Feigen, di ritorno da una festa al Club de France, la casa dell'ospitalita' francese nell'elegante quartiere di Lagoa. La vettura è stata bloccata da finti agenti di polizia che hanno spianato le armi contro i nuotatori e si sono fatti consegnare denaro e oggetti personali. Nessuno è rimasto ferito e i nuotatori sono potuti rientrare al Villaggio olimpico, anche se sconvolti dall'accaduto. Si sono detti pronti a collaborare con le autorità.
"Eravamo appena saliti sul taxi", ha raccontato Lochte alla Nbc, "quando delle persone, al buio, ci hanno mostrato un distintivo della polizia, chiedendoci di scendere. Hanno estratto le pistole, chiedendo agli altri nuotatori di stendersi a terra. Io mio sono rifiutato e allora mi hanno puntato la pistola alla testa, ripetendomi di sdraiarmi. Si sono presi i nostri portafogli, ma mi hanno lasciato documenti e cellulare".
La prima a denunciare la rapina, che segue di pochi giorni quella subita dal russo Evgeny Korotyshkin, era stata la madre di Lochte, Ileana, presente a Rio, che ne aveva parlato con i media Usa dopo essere stata contattata dal figlio il quale aveva definito l'episodio "terrificante". Sia il coach di Lochte, David Marsh, che il Comitato olimpico internazionale, inizialmente avevano minimizzato l'accaduto, ma poi hanno confermato la rapina.
Lochte, vincitore di 12 ori olimpici e secondo solo al suo rivale di sempre, Michael Phelps, era stato invitato al party dal nuotatore mistista brasiliano Thiago Pereira. (AGI)