L e Olimpiadi invernali sono sempre più globali e multicolore. I Giochi di PyeongChang 2018 che scattano oggi vedono una massiccia presenza di Paesi esotici mai registrata in passato. Cinque continenti, ben 92 nazioni per un totale di 2.925 atleti, ma soprattutto una presenza di atleti quasi dell'ultima ora, quasi tutti con doppio passaporto, che prenderanno parte all'evento non a caccia di medaglie ma trascinati dallo spirito decoubertiano "l'importante è partecipare". Spazio, quindi, agli sciatori di Madagascar, Eritrea, Kenya, Marocco, Bermuda, Tonga, Togo e Puerto Rico, e alle bobiste di Nigeria e Giamaica, per l'Olimpiade dei tanti record, freddo siberiano compreso.
Del gruppo sempre più ampio c'è anche l'italiana Alessia Afi Dipol. Lei, 23 anni di Pieve di Cadore, rappresenterà Togo nello sci alpino. Maestra di sci a Cortina d'Ampezzo, Alessia grazie alle attività del padre imprenditore ha ottenuto il passaporto del Paese africano ed è alla sua seconda partecipazione olimpica (a Sochi 2014 è stata alfiere alla cerimonia di chiusura), sempre con i colori togolesi. In passato ha anche difeso i colori dell'India. Nati a Piove di Sacco, saranno al via nello slalom gigante dello sci alpino olimpico con la tuta dell'Argentina anche i fratelli Nicol e Sebastiano Gastaldi.
Passando ai budelli ghiacciati la varietà è ancora più ampia. Akwasi Friompong, 31 anni del Ghana, con in bacheca il titolo di campione juniores tedesco sui 200 metri nell'atletica leggera ne è un esempio. Lo skeletonista ghanese, con origini un pò tedesche ed un pò olandesi, si è finanziato la trasferta in Corea del Sud vendendo negli ultimi due anni aspirapolveri privatamente. "Questa mia partecipazione per me è importante perchè voglio mostrare che ai i neri e gli africani possono fare sport invernali. Il mio obiettivo è quello di scivolare meglio con lo skeleton per cercare di migliorare sempre di più".
Tutte da seguire come si destreggeranno tra le curve e paraboliche dell'Olympic Sliding Center le bobiste di Nigeria1, Akuoma Omeoga e Moriam Seun Adigun, e quelle di Giamaica 1, Carrie Russell e Jazmine Fenlator Victorian. Rodriguez Junbluth, 38 anni, nel suo Ecuador è già diventato una stella. Gareggerà nello sci nordico. Si è allenato macinando chilometri sull'asfalto con gli skiroll ai piedi. Grazie a lui il Paese sudamericano farà il suo esordio ai Giochi invernali e il comitato olimpico del suo Paese ha fondato la federazione sport invernali.
Ieri nelle prove della discesa libera maschile, Albin Tahiri ha segnato l'esordio assoluto ai Giochi per il Kossovo. In rappresentanza di Tonga ci sarà Pita Tautatofua, 34 anni, alla seconda partecipazione a cinque cerchi, la prima invernale dopo quella di Rio dei Janeiro 2016 nel taekwondo. Dei quattro atleti della Thailandia, dove sono i fratelli dello sci nordico Mark e Karen Chanloung che vivono, oltre ad essere nati, e si allenando in Valle d'Aosta. Tra le Nazioni non comuni agli sport invernali, ma comunque già con un passato ai Giochi della neve e del ghiaccio, anche Mongolia, Iran, Libano, Timor Est, Uzbekistan e Hong Kong.