"Il Cio non può comunicare mentre la procedura è ancora in corso, tuttavia prendiamo atto della dichiarazione di un portavoce della delegazione della Federazione Russa degli Atleti dalla Russia (OAR). Se ci fosse effettivamente un abuso di doping, questo dimostra l'efficacia dei controlli ma allo stesso tempo sarebbe molto deludente se un atleta usasse sostanze proibite". È quanto ha comunicato in una nota il Comitato Olimpico Internazionale a seguito della comunicazione fatta dal portavoce della delegazione russa, Konstantin Vybornov di un caso doping all'interno della squadra.
L'addetto stampa aveva detto che la "delegazione russa aveva ricevuto una notifica ufficiale dal Cio su una possibile violazione delle regole antidoping" e che "non verrà reso noto il nome dell'atleta, né lo sport prima dei risultati dell'apertura del campione B". Le controanalisi si terranno oggi nella tarda mattinata coreana. L'atleta che sarebbe stato trovato positivo ad un controllo antidoping alla sostanza del meldonio, come rivelato da alcuni media russi, è Alexander Krushelnytsky, 25 anni, nei giorni scorso medaglia di bronzo nel curling misto assieme alla moglie Anastasia Bryzgalova, considerata una delle miss delle Olimpiadi. La Corte Arbitrale dello Sport di Losanna ha comunicato tramite il suo segretario generale Matthieu Reeb che "nessun nuovo caso è stato comunicato".
Il meldonio, sostanza bandita dall'ordinamento sportivo dal primo gennaio 2016 su segnalazione dell'agenzia mondiale antidoping, è stato usato dagli atleti russi, anche dalla fuoriclasse del tennis Maria Sharapova. Per il momento l'unico caso di doping conclamato alle Olimpiadi di PyeongChang è quello del giapponese dello short track, Kai Saito, trovato positivo ad un diuretico.
Mark Adams, portavoce del Comitato olimpico, ribadisce quanto già affermato nella nota diffusa domenica, ovvero che "tutto ciò che riguarda controlli e sanzioni è indipendente dal Cio" e che ad oggi "è prematuro" parlare delle possibili conseguenze, comprese quelle relative alla possibilità che venga consentito agli atleti russi di sfilare con la propria bandiera alla cerimonia di chiusura dei Giochi di PyeongChang. Ne dà notizia la Gazzetta dello Sport. "C'è ancora un se - aggiunge Adams riferendosi alla sospetta positività - in ogni caso sarà presa in considerazione assieme a tante altre cose il 24 febbraio dal gruppo d'implementazione Oar, presieduto dal membro dell'Esecutivo Cio, Nicole Hoevertsz". "Se la positività sarà confermata, ne saremo dispiaciuti ma avremo dimostrato che c'è un ottimo sistema di test antidoping dove gli atleti russi sono stati monitorati più degli altri. Abbiamo condotto un processo di selezione molto rigido, non volevamo che gli atleti russi venissero giudicati come gruppo ma singolarmente e permettere agli atleti puliti di prendere parte ai Giochi".