AGI - Gli scacchi entrano ancor di più nell’era digitale. Dopo aver conquistato smartphone, piattaforme social e persino l’attenzione di giganti tech come Google, il gioco più antico del mondo si regala oggi un nuovo spazio virtuale: un museo digitale interamente dedicato alla sua storia. A volerlo è stata la FIDE – Federazione Internazionale degli Scacchi – in occasione dei suoi cento anni. Un vero e proprio scrigno online, accessibile con pochi clic, che raccoglie partite leggendarie, protagonisti indimenticabili e frammenti di storia intrecciati alla geopolitica del Novecento.
Un museo interattivo, aperto a tutti, dedicato alla storia di questo gioco millenario. Si chiama Open Chess Museum (online qui), completamente gratuito, ricco, stratificato, pensato non solo per i grandi appassionati, ma anche per chi si avvicina per la prima volta al fascino eterno degli scacchi.
Ed è molto più di un archivio: è un viaggio. Un percorso visivo e documentale che attraversa epoche, continenti e campioni, raccogliendo lettere, fotografie, oggetti personali, manifesti, spille commemorative e partite leggendarie. La memoria scacchistica, insomma, è finalmente riunita in un unico luogo accessibile da chiunque abbia una connessione internet.
“Volevamo creare qualcosa che non fosse solo una celebrazione, ma uno strumento vivo di conoscenza e ispirazione”, ha dichiarato il presidente della FIDE, Arkady Dvorkovich. “Il museo è una finestra sulla storia, ma anche un ponte verso il futuro del nostro sport.”
Le sezioni
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Collezioni: una galleria di oggetti storici e memorabilia, curata con attenzione filologica. C’è la cultura materiale degli scacchi, quella fatta di fumo di sigaretta e lettere spedite a mano.
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Storia: una timeline che ripercorre la nascita e l’evoluzione del gioco moderno. Un percorso che mostra quanta strada hanno fatto gli scacchi.
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FIDE: fondata nel 1924 a Parigi, la FIDE viene raccontata attraverso documenti originali, fotografie d’epoca e aneddoti sui suoi presidenti, cambiamenti statutari, sfide geopolitiche e l’espansione planetaria degli scacchi.
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Campioni del Mondo: da Steinitz a Gukesh, da Vera Menchik a Ju WenJun ogni campione è ritratto con cura, tra biografie approfondite, partite annotate, interviste storiche e pubblicazioni d’archivio.
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Quiz: per mettersi alla prova!
Il tono del museo è rigoroso ma coinvolgente, pensato per il web e ben curato dal punto di vista visivo. Non è un’operazione nostalgica: è un invito a entrare nella narrazione viva degli scacchi, dove le partite diventano storie e le scelte dei giocatori si intrecciano con la storia del mondo. Un'operazione di valore culturale e simbolico, che arriva in un momento in cui gli scacchi stanno vivendo una nuova epoca d’oro, tra TikTok e tornei online, tra Netflix e l’intelligenza artificiale.