AGI - 'Big George' Foreman, ex campione di pugilato, sconfitto da professionista per la prima volta nel drammatico 'Rumble in the Jungle” del 1974 contro Muhammad Ali-Cassius Clay prima di riprendersi il titolo due decenni dopo, è morto ieri all'età di 76 anni in un ospedale di Houston. Ne ha dato notizia la sua famiglia. "Con profondo dolore, annunciamo la scomparsa del nostro amato George Edward Foreman Sr, che se n'è andato serenamente il 21 marzo 2025, circondato dai suoi cari", si legge nella dichiarazione.
Un uomo di grande umanità
"Un uomo dalla grande umanità, un olimpionico e due volte campione del mondo dei pesi massimi, era profondamente rispettato, un uomo di disciplina, convinzione e un protettore della sua eredità, che ha combattuto instancabilmente per preservare il suo nome, per la sua famiglia", ha aggiunto la nota. "Siamo grati per l'effusione di amore e preghiere e chiediamo gentilmente la privacy mentre onoriamo la vita straordinaria di un uomo che abbiamo avuto la fortuna di chiamare nostro", dice la famiglia. Nella sua lunga carriera, Foreman ha disputato 81 incontri, vincendone 76 (68 dei quali per ko) e perdendone 5 (uno solo per ko).
La carriera lunghissima e particolare
Quella di Foreman è stata una carriera particolare che si è protratta dal 1969 al 1977 e dal 1987 al 1997, in cui è stato per due volte campione del mondo dei pesi massimi affermandosi come uno dei più forti 'picchiatori' di tutti i tempi, anche se meno elegante di altri grandi della sua epoca. Era arrivato al pugilato dopo un'infanzia e un'adolescenza difficili: il primo acuto fu la medaglia d'oro olimpica a Città del Messico nel 1968. L'anno successivo passò tra i professionisti e nel 1973, a soli 24 anni, arrivò il primo titolo mondiale con un inatteso successo contro il leggendario Joe Frazier.
Lo storico incontro con Muhammad Alì
Fu l'anno successivo che tutto il mondo parlò di Foreman per lo storico incontro contro Muhammad Ali "The Rumble in The Jungle" a Kinshasa, nell'allora Zaire: si disputò il 30 ottobre 1974. Foreman era imbattuto in 40 incontri con 37 KO, Alì cercava di riconquistare a 32 anni dopo averlo perso nel 1967 a causa del suo rifiuto di combattere nella guerra del Vietnam. L'ex Cassius Clay assorbì i durissimi colpi di Foreman per sette riprese, lasciando stancare il rivale, e poi lo mise al tappeto all'ottavo round per la gioia dei 60mila spettatori in delirio che cantavano 'Ali bomaye!' (Ali, uccidilo!).
Il ritiro e il ritorno sul ring
Tre anni dopo quella sconfitta, Foreman si ritirò dalla pugilato e si avvicinò alla religione, diventando un ministro. Tornò sul ring nel 1987 e, nel 1994, all'età di 45 anni, divenne il più anziano campione del mondo dei pesi massimi della storia battendo il 27enne Michael Moorer. Nel 1997 arrivò il ritiro definitivo a 48 anni, uno dei pugili più longevi di sempre. Foreman era a volte critico verso il sistema della boxe e ironizzava sulle accuse di 'combine' che talvolta affiorarono per i suoi match: "Il pugilato è come il jazz", disse una volta, "più è buono e meno la gente lo apprezza". "Match aggiustato? L'ho aggiustato con il mio destro", fu un'altra sua frase celebre.
Imprenditore e testimonial
Dopo il secondo ritiro si affermò come imprenditore e testimonial di una società di bistecchiere.