AGI - Charlene Guignard e Marco Fabbri, l'amore e la passione che va oltre la danza su ghiaccio. Coppia nello sport, fidanzati nella vita di tutti i giorni, Charlene e Marco sono ai vertici mondiali da alcuni anni e già proiettati ai Giochi olimpici di Milano Cortina 2026. Non mancano, però, le tappe intermedie, a partire dalla prestigiosa finale del Grand Prix di venerdì e sabato a Grenoble. "Nel nostro medagliere manca solo la medaglia olimpica; dei risultati ottenuti possiamo ritenerci soddisfatti ma le Olimpiadi in casa fanno gola", dicono in un'intervista all'AGI, i due pattinatori che ai Giochi italiani non gareggeranno solo in casa bensì sul ghiaccio dove si allenano tutti i giorni, quello del Forum di Assago alla periferia sud di Milano.
Lei nativa di Brest in Francia, lui milanese doc, campioni d'Europa nella danza nelle ultime due edizioni, argento e bronzo iridato, alla quarta finale del Grand Prix, per andare all'assalto del podio olimpico curano ogni dettaglio con uno staff allargato. Sotto la supervisione di Barbara Fusar Poli, l'ex azzurra della danza che assieme a Maurizio Margaglio ha fatto scoprire il pattinaggio su ghiaccio agli italiani, i due pattinatori delle Fiamme Azzurre sono seguiti da Roberto Pelizzola e Lukas Csolley, e dal coreografo Corrado Giordani. "La finale del Grand Prix sarà molto aperta e per questo ci possiamo aspettare qualsiasi risultato: il nostro obiettivo principale resta eseguire al meglio i nostri due programmi; non è sempre facile", dicono gli azzurri che hanno iniziato a pattinare insieme nel 2009. "Puntiamo al terzo oro europeo e più di un pensiero c'è anche per quello mondiale".
Sulla patinoire di Grenoble possono ambire alla vittoria anche gli inglesi Lilah Fear-Lewis Gibson, i canadesi Piper Gilles-Paul Poirier e gli statunitensi Madison Chock-Evan Bates. Per l'Italia in Francia sara' rappresentata anche da Sara Conti-Niccolo' Macii (nelle coppie) e Daniel Grassl tra gli uomini.
Sui programmi che eseguono, Guignard e Fabbri dicono: "Cerchiamo di proporre sempre qualcosa di diverso. Vediamo tante coppie che hanno il loro stile e tendono a portarlo avanti; a noi piace cambiare e creare programmi sempre più gioiosi, festosi"
Parlando del programma libero di quest'anno, Charlene precisa: "Ci siamo inventati di farlo sui robot, una cosa inedita e abbiamo visto che piace; anche se e' difficile tecnicamente, fisicamente e mentalmente, è un lavoro che facciamo tutti assieme". In casa Guignard-Fabbri la sveglia suona presto. "Ci alziamo alle 6, andiamo allo stadio e alle 8 siamo già sul ghiaccio fino alle 10 circa. Nella pausa, verso le 10.30 pranziamo, poi la seconda sessione, che termina attorno alle 13.30", raccontano all'AGI. "Al pomeriggio alterniamo balletto, preparazione atletica, fisioterapia senza dimenticarci di andare a fare la spesa. La sera troviamo il tempo per noi. In tutto questo la nostra carica è Barbara, è grintosa, ci aiuta tanto perché sa che non è facile tutti i giorni".
Sull'assenza della Russia nel pattinaggio di figura, Charlene e Marco rispondono: "Oggettivamente manca, soprattutto in due discipline, coppie e donne". In merito alla visibilità del pattinaggio in Italia, gli azzurri dicono: "Negli ultimi 20 anni tanti pattinatori italiani hanno ottenuto risultati; maggiore visibilità c'è stata, ma è un po' un cane che si morde la coda. In televisione c'è solo calcio, lo spazio per gli altri sport resta sempre molto limitato".