AGI - "Anche nel caso di atleti molto controllati non si può escludere la presenza di alcune condizioni patologiche che sfuggono agli esami di routine". Lo ha detto all'AGI Alfredo Marchese, cardiologo interventista e presidente eletto della Società Italiana Cardiologia Interventistica, a commento di quanto accaduto nell'incontro Fiorentina-Inter al calciatore Edoardo Bove, che ha accusato un malore in campo.
"Fermo restando che spetterà ai colleghi individuare l'esatta causa del malore - spiega Marchese - va sottolineato che dal punto di vista cardiaco esistono diverse condizioni che non vengono riscontrate neanche da un elettrocardiogramma sotto sforzo, e che in certi casi si manifestano solo nel momento acuto di una crisi. Mi riferisco a problematiche sia da un punto di visto elettrico che anatomico. Per le prime, si pensi alla sindrome di Brugada che non sempre dal punto di vista elettrocardiografico può essere riconosciuta e che provoca alterazioni del battito cardiaco che possono evolvere in aritmia ventricolare; o ancora a eventi elettrici maligni che derivano da alterazioni cellulari non visibili al comune elettrocardiogramma".
"Al momento c’è un grande lavoro dei colleghi elettrofisiologi per cercare di individuare specifici pattern dei tracciati - aggiunge - per fare quanto meno una prima valutazione di rischio di queste condizioni. Non vanno poi dimenticati i disturbi elettrolitici, acquisiti o congeniti, che sono la prima causa da attenzione in soggetti a rischio di disidratazione ".
L'esperto conclude: "Per quel che riguarda l'ambino anatomico vi sono alcune anomalie coronariche che non necessariamente si manifestano già durante le prime fasi dell’attività sportiva e che in condizioni particolari di stress neurovegetativo possono emergere portando in casi rari fino alla morte cardiaca".