AGI - Qualche fatica di troppo ma, alla fine, Berrettini e Sinner completano la missione portando l'Italia, per la seconda volta consecutiva, in finale di Coppa Davis. La sfida con l'Australia si è aperta con la vittoria di Matteo Berrettini, in tre set, contro Thanasi Kokkinakis (6-7, 6-3 7-6). Il tennista romano, preferito a Musetti, è tornato alla vittoria nel singolare spianando la strada al numero uno del mondo. Jannik Sinner si è liberato, per l'ennesima volta, di Alex De Minaur, superato in due set (6-3, 6-4). Domenica alle 16 la sfida con i Paesi Bassi per la conquista dell'insalatiera.
"È stata dura ma con tanti tifosi italiani in tribuna e un'atmosfera cosi' è più facile far bene", ha spiegato l'altoatesino. "Matteo ha lottato e portato il primo punto, io volevo chiudere ed è andata bene", ha aggiunto, "è magnifico essere di nuovo in finale dopo un anno. Daremo il 100% con l'Olanda e vedremo come andrà. Grazie mille a tutti!", ha aggiunto in italiano rivolgendosi al pubblico. Sinner ha una striscia aperta di vittorie in singolare (13, complessivamente sono 72 nel 2024) e in Davis non perde da due anni ed è reduce da 8 successi di fila tra singolo e doppio.
"Non sono scontati i gironi, non sono scontati i quarti e lo avete visto con la Spagna e gli Stati Uniti. Arrivare in finale è importante per noi, vuol dire aver lavorato bene": e' la valutazione del capitano dell'Italia Filippo Volandri ai microfoni di Rai Sport. "Sinner ora deve riposare, viene da una stagione lunga e importantissima, dobbiamo raccogliere le energie perché abbiamo un giorno in meno per riposare rispetto all'Olanda - ha aggiunto - Berrettini oggi ha giocato una partita lunga, la sua reazione nel secondo set e' stata importantissima. Sinner non è scontato che ogni volta che va in campo distrugga il suo avversario. Musetti si è allenato, ha recuperato e sta bene, i doppi sono carichi. Abbiamo più di una opzione". Sull'eventuale opzione Sinner-Berrettini come coppa di doppio, Volandri non si è sbilanciato: "Ci abbiamo lavorato tantissimo, anche negli anni scorsi, sono due ragazzi importanti come tutto il resto del gruppo. Loro si trovano bene e si rispettano, è importante averli qui. Ma un pensiero va anche a chi ci ha portato a Malaga, a Cobolli e Arnaldi, senza di loro oggi non parleremmo di una finale".