AGI - È durato appena 36 secondi il match più atteso del pugilato olimpico: tanto è bastato perché Angela Carini decidesse di ritirarsi nella sfida contro iper-androgina algerina Imane Khelif. E per far scoppiate un caso diplomatico-sportivo. La 25enne napoletana ha subito incassato un paio di colpi durissimi al volto: prima si è fermata per un problema al caschetto, poi ha deciso di abbandonare.
"Mi ha fatto malissimo", sembra aver detto dal labiale prima di piangere inginocchiata dopo la lettura del verdetto.
L'incontro era stato preceduto da accese polemiche per l'ammissione ai Giochi della 25enne algerina squalificata dalla federazione Iba (che non fa più parte del Cio) ai mondiali di New Delhi dopo alcuni controlli che avrebbero rivelato la presenza di cromosomi XY, anche se il motivo non è mai stato ufficializzato per via della privacy.
"Ho iniziato a sentire un dolore forte al naso, non è da me arrendermi, è proprio perché non ci riuscivo, ho detto basta e messo fine al match", ha poi spiegato l'azzurra che ha glissato sulle polemiche: "Io non sono nessuno per giudicare o prendere una decisione, se questa ragazza è qui ci sarà un motivo".
"Tutte queste polemiche le hanno dato la forza di avanzare", il commento dell'allenatore di Khelif, Mohamed Chaoua. La 25enne dopo il match ha ringraziato il popolo algerino: "è la prima vittoria, spero di ottenere la seconda per garantirmi una medaglia e poi spero di vincere l'oro". La federazione algerina da parte sua alla vigilia aveva denunciato una campagna denigratoria da parte dei media stranieri".
La prima a prendere posizione, quasi in tempo reale, è stata la premier Giorgia Meloni che negli stessi momenti stava visitando Casa Italia: "Questa dal mio punto di vista non era una gara ad armi pari, è un fatto che con i livelli di testosterone presenti nel sangue dell'atleta algerina la gara in partenza non sembra equa", ha detto ricordando come l'Italia abbia espresso le sue riserve sulla scelta del Cio nel 2021 di cambiare le regole in questa materia rendendole più elastiche. "C'erano pure profili di sicurezza e va fatta attenzione, nel tentativo di non discriminare, a discriminare", ha aggiunto.
"Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L'aspetto in Senato per abbracciarla", il commento del presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Una scena davvero poco olimpica" per Matteo Salvini: "Vergogna", ha scritto il vicepremier e leader leghista, "a quei burocrati che hanno permesso un match che evidentemente non era ad armi pari". Un invito a non politicizzare il caso è arrivato dal co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli: "Stiamo parlando di un'atleta algerina che non è transex. Accade che ci siano persone, anche donne, che hanno una concentrazione di testosterone alta".
Gaynet, pur non commentando la decisione del ritiro, ha denunciato come "surreale" la "pressione creatasi intorno a questo incontro" perché nel pugilato "i pugni possono far male", ha affermato il presidente di Gaynet e Coordinamento Outsport, Rosario Coco, ricordando che "Imane Khelif annovera 14 incontri nella sua carriera, tutti nella categoria femminile, 9 vinti e 5 persi".
"Speculare su questo incontro e attaccare Khelif, dopo che tutto il mondo parla da giorni di cosa abbia nelle mutande, diventa sempre più violento e vigliacco nei suoi confronti e di tutte le persone intersex e trans che sono tirate in ballo dalla propaganda".