AGI - Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard, Primoz Roglic, Remco Evenpoel e Mathieu van der Poel. Sono questi i grandi nomi da non perdere in vista del prossimo Tour de France, giunto all'edizione numero 111, che parte dall'Italia.
La seconda grande corsa a tappe della stagione, in programma dal 29 giugno al 21 luglio, arriva dopo il trionfo firmato da Pogacar in occasione del Giro d'Italia andato in scena il mese scorso. Lo sloveno della UAE Team Emirates è il favorito d'obbligo anche per la conquista della maglia gialla. Il fenomeno classe 1998 proverà a centrare la doppietta Giro-Tour riuscita in passato solamente a Eddy Merckx (4 volte), Bernard Hinault (3), Fausto Coppi (2), Jacques Anquetil (2), Miguel Indurain (2), Stephen Roche e Marco Pantani.
Il vero dubbio sulla concorrenza è legato alle condizioni fisiche del danese Vingegaard, già vincitore nel 2022 e nel 2023. Vittima di una brutta caduta ad aprile durante il Giro dei Paesi Baschi, la star del Team Visma-Lease a Bike arriva all'appuntamento più atteso senza aver mai corso dopo l'incidente avvenuto in Spagna.
Un episodio nel quale è rimasto coinvolto pure Roglic, ma con conseguenze meno gravi. Il vincitore della Corsa Rosa 2023, connazionale di Pogacar e oro olimpico a Tokyo 2020 nella prova a cronometro, sarà in Francia a guidare i compagni della Bora-Hansgrohe.
Il belga Evenepoel, due volte campione del mondo su strada e vincitore della Vuelta 2022 e della Liegi-Bastogne-Liegi 2022 e 2023, è invece chiamato a disputare tre settimane da protagonista tra le fila della Soudal Quick-Step. L'edizione del Tour sarà la più "italiana" di sempre, con le prime tre frazioni integralmente previste sulle strade del Belpaese.
Si parte da Firenze, con arrivo a Rimini. Il giorno seguente, i corridori pedaleranno da Cesenatico a Bologna, mentre il mese di luglio si aprirà con la Piacenza-Torino. Martedì 2, i ciclisti partiranno da Pinerolo per poi lasciare definitivamente l'Italia.
La kermesse si chiuderà domenica 21 luglio con la Monte Carlo-Nizza, seconda e ultima crono individuale della manifestazione. Non sarà quindi Parigi a fare da cornice alla tappa conclusiva. La capitale transalpina è infatti nel pieno dei preparativi in vista delle Olimpiadi, che vedranno il via cinque giorni dopo l'atto finale della Grande Boucle.