AGI - Il torneo di Roland Garros 2024 passerà alla storia perché viene vinto da un ragazzo che conquista a 21 anni il suo terzo slam su tre superfici diverse, Carlos Alcaraz. Perché, raggiungendo la semifinale (dove è stato sconfitto dal futuro vincitore del torneo), complice il ritiro di sua maestà Djokovic, Jannik Sinner diventa da lunedì, a 22 anni, il primo tennista italiano n.1 del mondo. E passerà alla storia anche perché, probabilmente, rappresenta l'abdicazione al trono (e anche al secondo gradino del podio) del giocatore più vincente e collezionista di record di sempre, sua maestà Novak 'Nole' Djokovic.
Un addio alla vetta che appare a tutti gli effetti definitivo, per età (ha compiuto 37 anni) e problemi fisici che finora non aveva mai avuto. L'intervento al menisco subito a Parigi potrebbe essere il definitivo passaggio di consegne del reame su cui Novak Djokovic ha regnato per la bellezza di 428 settimane. Un avvicendamento al vertice che sarà ufficializzato lunedì 10 giugno quando ci sarà per la prima volta nella storia un italiano più in alto di tutti in classifica, Jannik Sinner (soprannominato non a caso 'Sinner the Winner'). Inoltre la finale di Roland Garros con il ritorno prepotente di Carlos Alcaraz al vertice del tennis (ore è a meno di 1000 punti da Sinner) oltre alla crescita dell'altoatesino che sulle superfici veloci appare quasi imbattibile consegna agli appassionati uno scenario chiaro: la nuova rivalità nel mondo del tennis è tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.
A Novak Djokovic, infatti, resta la speranza di rimettersi in condizione per le Olimpiadi (27 luglio-4 agosto) e puntare all'oro olimpico che manca alla sua straordinaria bacheca di trionfi. In quanto al ritorno al vertice della classifica Atp, appare difficile pronosticarlo adesso con i due giovani fenomeni Sinner e Alcaraz diventati, malgrado la giovanissima età, due campioni maturi e quasi completi. Semmai più interessante l'esercizio per cercare di trovare un terzo incomodo nella corsa che Sinner e Alcaraz, novelli Nadal e Federer, hanno iniziato.
Chi sarà il nuovo Djokovic (se non come stile di gioco, almeno come terzo incomodo destinato nel tempo a mettere in riga gli altri due)? Alexander Zverev avrebbe potuto inserirsi tra i due, ma la sconfitta di Parigi un po' lo ridimensiona: ha solo 27 anni ed enormi potenzialità, ma è difficile pensare che possa crescere ancora molto, a differenza di Sinner e Alcaraz. Per la giovane età (è nato una settimana prima dello spagnolo) e l'estro nel gioco in molti parlano del danese Holger Rune. Ma il 'bad boy' di Gentofte al momento ha un problema serio: la sua imprevedibilità in campo è associata alla sua sregolatezza mentale e - lo ha dimostrato Sinner - la testa e la capacità di essere concentrati nei momenti importanti nel tennis moderno conta per il 90%.Altri all'orizzonte non si vedono, anche se è numerosa la pattuglia dei ragazzini terribili italiani guidata dal 'veterano' 21enne Lorenzo Musetti. Grandi potenzialità, ma difficile prevederne un salto triplo fino al vertice. Stesso discorso per l'americano Ben Shelton, attualmente più personaggio che campione. In quanto agli ex Next Gen diventati grandi (Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud) o all'ex numero 1 Daniil Medvedev, sembrano destinati a sparare certamente dei colpi nei prossimi anni, ma non è facile pronosticare che possano davvero inserirsi tra Sinner e Alcaraz in maniera stabile. Da lunedì 10 giugno, intanto, Jannik Sinner salirà sul trono che fu di Djokovic e alle sue spalle si piazza Carlos Alcaraz. Il futuro è adesso.