AGI - Al Salone d'Onore del Coni c'e' un affresco fascista gigantesco che campeggia sul muro di fronte all'entrata e sotto il quale, per anni, si tengono le conferenze stampa importanti. Si tratta di un'enorme pittura murale (circa 13 metri di lunghezza per 12 di altezza) di Luigi Montanarini intitolata 'Apoteosi del fascismo'. Il dipinto, di discutibile qualita', sia detto per inciso, realizzato in pieno Ventennio, raffigura un Mussolini statuario che arringa la folla affiancato dal Gran Consiglio.
Dopo che ieri, come riporta 'La Stampa', l'entourage del presidente bulgaro di European Athletics, Dobromir Karamarinov, si e' stranito assai vedendo sotto quale affresco si sarebbe tenuta la conferenza stampa ufficiale di oggi degli Europei di atletica di Roma (al via dal 7 al 12 giugno), sembra che le proteste siano salite ai piani alti del Coni e che alla fine abbia prevalso una scelta salomonica: la conferenza si fara' sempre nel Salone d'Onore (difficile trovare in tempi cosi' brevi una diversa location) ma non sotto lo sguardo truce dipinto dal mediocre pittore del Ventennio.
E cosi' gli atleti Antonella Palmisano, Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi, Femke Bol, Katarina Johnson-Thompson e Malaika Mihambo oltre a Dobromir Karamarinov, presidente European Athletics, e Stefano Mei, presidente Fidal e Fondazione EuroRoma 2024, si sono accomodati davanti a un panel con il logo e la scritta degli Europei di Roma 2024 posta davanti ad alcune porte. L'affresco della discordia alla loro destra, lontano da telecamere e sguardi indiscreti. Non si sa se questo incidente, giunto obiettivamente molto in ritardo rispetto a quando l'opera, coperta con un telo nel 1944, e' stata scoperta di nuovo 53 anni dopo, nel 1997, portera' i vertici dello sport italiano (e soprattutto la Soprintendenza per i Beni Architettonici che ha imposto al Coni di scoprire il dipinto e restaurarlo "in nome dell'arte") a interrogarsi sull'opportunita' di lasciare un simbolo cosi' platealmente 'violento' nel salone di rappresentanza del Coni.
Nel 1944 gli alleati hanno usato la palazzina H del Coni come quartier generale del Comitato di liberazione nazionale e hanno coperto quel dipinto nella sala d'onore. Cosi' e' rimasto fino al 1997 quando e' stato riportato alla luce sotto il governo Prodi, con Veltroni ministro dei Beni culturali. Da allora in molti, da associazioni a intellettuali, si sono mossi per chiedere che 'Apologia del fascismo' tornasse nell'oblio, anche attraverso petizioni che non hanno ottenuto sotto alcun governo attenzione o ascolto. Chissa' se questo 'incidente' potra' cambiare le cose.