AGI - "Alle Olimpiadi di Parigi ambisco al massimo, agli Europei di Roma voglio far divertire gli italiani e promuovere noi lanciatori che siamo discriminati da tanto tempo. Gli italiani si appassionano quando c'è qualche campione. Prima di Valentino Rossi la MotoGp non era seguita. I 23 metri? Sicuramente sono un obiettivo tra Europei e Olimpiadi ma non devono essere un'ossessione: ho margini di miglioramento e questo mi motiva molto". Così nel corso di un'intervista con l'AGI, Leonardo Fabbri, vicecampione del mondo in carica del getto del peso e neo detentore del record italiano con 22,95 metri, alla vigilia dei XXVI Campionati europei di atletica leggera in programma da venerdi' 7 a mercoledi' 12 allo stadio Olimpico a Roma.
Il 15 maggio scorso, il lanciatore fiorentino che si allena nel giardino di casa del suo allenatore, l'ex azzurro Paolo Dal Soglio a Schio, ha mandato in pensione i 22,91 di un primato ormai antico che da 37 anni apparteneva ad Alessandro Andrei, toscano anche lui. "Per me è stata un'emozione pazzesca perché sono cresciuto con il suo 'mito', quel lancio di Viareggio l'ho guardato tante volte - afferma Fabbri, 27 anni di Bagno a Ripoli e tesserato per l'Aeronautica Militare -. Lui aveva una tecnica diversa, utilizzava la traslocazione mentre adesso c'è la rotazione. Se dovessi lanciare con la sua tecnica non so se arriverei a 20 metri".
La misura monstre del 'Fabbrino', come viene soprannominato, è la migliore stagionale in Europa davanti al 21,93 del connazionale e compagno di allenamento Zane Weir. A Roma la gara del peso maschile inizierà venerdì alle ore 19,55 con le qualificazioni e si concluderà la sera successiva con la finale. "L'argento mondiale mi ha dato tanta autostima. Gli Europei sono una prova generale delle Olimpiadi, vorrei fare una bella qualifica con un lancio già superiore ai 21 metri, magari vicino ai 22 - prosegue Fabbri -. A Roma l'unico sogno è quello di fare appassionare tante persone al lancio del peso. Noi lanciatori siamo discriminati da tanto tempo. Gli italiani si appassionano quando c'è qualche campione. Anche la MotoGp prima di Valentino Rossi non era seguita. Pensare che è stato Paolo (Dal Soglio) l'ultimo ad entrare in finale del peso, ad Atlanta nel 1996, poi qualche medaglia giovanile ma nulla di più".
Parlando dell'appuntamento clou della stagione, i Giochi olimpici, l'azzurro dice, "ambisco al massimo, il livello è molto alto, io penso a me poi se arriverò quarto con il record italiano faro' i complimenti a chi mi avrà preceduto". Leonardo Fabbri ha lasciato la sua Firenze alla volta di Schio. "Sono tornato single, ci siamo trasferiti tutti a Schio e ci alleniamo sulla pedana nel giardino a casa di Paolo - racconta all'AGI il lanciatore toscano -. Un nostro piccolo segreto è che in allenamento non lanciamo mai con la sfera da gara da 7,250 chilogrammi, lanciamo con quella da 6,5 o 6,8 kg: in gara l'adrenalina non ci fa sentire questa differenza di peso".
Infine, un pensiero alla 'sua' Fiorentina: "si, sono un grande tifoso viola e per questo ho sofferto per la sconfitta in Conference League". Della crescita e dei tanti ottimi risultati degli atleti azzurri, Fabbri, sostiene, "sono tanta roba, sicuramente Tokyo ha fatto capire un po' a tutti che e' possibile fare qualcosa di eccezionale".