AGI - C'e' un'Italia del tennis vincente e che conquista gli appassionati di casa nostra: e' quella delle coppie di doppio. Dopo la coppia formata da Jasmine Paolini e Sara Errani, anche Andrea Vavassori e Simone Bolelli sono approdati in semifinale agli internazionali Bnl d'Italia di tennis. Trascinati da un tifo da stadio al Pietrangeli, stracolmo come nelle grandi occasioni, i finalisti dell'ultima slam in Australia, hanno superato la coppia Koolhof-Mektic 6-4 6-2. Venerdì li attende la sfida contro il duo (salvadoregno-croato) Arevalo-Pavic.
Intanto, nel singolo maschile, Tommy Paul, n.16 del mondo e 14esima testa di serie, e' il terzo semifinalista. Ha battuto in tre set, 7-5 3-6 6-3 il polacco Hubert Hurkacz, n.9 del mondo e settima testa di serie. Sotto un sole cocente, con un caldo estivo che ha rasentato i 30 gradi all'ombra, in un Centrale pieno ma non pienissimo, l'americano ha giocato un match d'attacco, colpendo forte da fondo campo e tentando - con alterne fortune - qualche sortita a rete. Paul attende in semifinale il vincente della sfida di stasera tra Stefanos Tsitsipas e Nicolas Jarry.
Nel singolo femminile, invece, è Iga Swiatek, tennista numero uno al mondo, la prima finalista. In un match spettacolare, in due set, la campionessa polacca ha superato la numero tre del mondo, l'americana Coco Gauff per 6-4 6-3 dopo un'ora e tre quarti di gioco. La partita e' stata molto piu' combattuta di quanto non dica il risultato, anche se la Swiatek non e' mai apparsa realmente in difficolta' contro un'avversaria che le ha provate tutte per riuscire a sfondare il muro della polacca.
Binaghi, "per fortuna Sinner non c'è. Avremo un anno in più per programmare"
Gli Internazionali Bnl d'Italia si avviano alla fine e cresce il rammarico perche' i piu' forti tennisti italiani - Sinner, Berrettini, Musetti - non sono qui o sono arrivati in condizioni precarie. Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, fa all'AGI una considerazione paradossale: "Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, diciamo che la loro assenza forse e' un bene per gli Internazionali perche' se vediamo quanta gente e' venuta sabato e domenica, 37mila persone, Sinner, Berrettini e Musetti ne avrebbero portate forse altre 10mila - spiega - e, francamente, noi saremmo dovuti emigrare e ci sarebbero stati problemi importanti. Invece questo ci permette di avere un anno in piu' per programmare meglio le prossime edizioni in modo che il 'site' possa sopportare anche un'onda anomala che per fortuna non si e' verificata".
Interpellato sulla possibile presenza dell'altoatesino al Roland Garros, almeno stando alle indiscrezioni dell'ultima ora, Binaghi dice di non sapere nulla. "Sinner e' seguito e curato dal miglior staff possibile, quindi io sono fiducioso, mi affido a loro - spiega - soprattutto hanno capito che indipendentemente da un torneo in piu' o in meno e' un problema che va risolto alla radice, definitivamente, perche' abbiamo di fronte a 145 anni di cavalcata tra i tornei piu' importanti del mondo". Sinner potrebbe diventare il 29esimo numero 1 del mondo anche senza giocare se Djokovic non arrivasse in finale a Parigi. "Se giocasse saremmo tutti piu' contenti, ma se dovesse diventare il n.1 del mondo senza giocare credo che se lo sia comunque ampiamente meritato perche' negli ultimi sette-otto mesi ha fatto cose non so se irripetibili, ma e' comunque qualcosa che merita il primato mondiale".