AGI - Tabilo, il cileno in campo nel primo quarto di finale della sua vita sul campo Centrale, e' stato gia' ribattezzato dal pubblico: "Vado a vedere Tapiro - la butta a ridere Fabrizio Melloni, agente immobiliare in trasferta dalla sua Reggio Emilia con un gruppo di amici - come quello che ci daranno a fine match, sul modello "Striscia la notizia" per avere pagato centinaia di euro per vedere due sconosciuti". Per vedere il cileno e il cinese (Zhizen Zhang, anche lui per la prima volta tra gli otto superstiti del tabellone di un 1000). E un singolare femminile Melloni ha sborsato per il suo biglietto, comprato a febbraio, 230 euro, i suoi amici che si sono aggregati venti giorni fa, 320 a testa: "Speravo di godermi uno dei sei primi del mondo, invece, un po' per i ritiri, un po' per Djokovic che ha perso in quel modo assurdo, ci tocca il "Tapiro" cileno". La sorte ha privilegiato chi ha comprato il biglietto serale con il match tra Azarenka e Danielle Collins e, soprattutto quello tra Zverev e Fritz, che vale una finale.
Chi ha "pescato" il veloce match tra Ostapenko e Sabalenka e quindi il Tabilo-Zhang o si arrabbia come il gruppo di Reggio Emilia ("quando abbiamo letto l'ordine di gioco ieri ci sembrava di vivere un incubo") o la prende con filosofia come Chiara e Piero, arrivati da Firenze ("mi ha regalato il biglietto lei, quindi va tutto bene" spiega Piero) e Renato in trasferta da Bari: "Il tennis e' bello sempre e comunque anche se non c'e' Sinner tutto questo seguito lo ha creato lui".
In attesa si entrare al Centrale c'e' anche chi non si rassegna pero' all'assenza del quasi numero uno del mondo: "Cercasi Sinner" e' la scritta nera che campeggia sulla maglietta arancione di un gruppo in arrivo dall'Alto Adige (Santa Cristina): "Abbiamo speso 130 euro a testa quando abbiamo comprato i biglietti, eravamo certi di poter vedere Jannik" racconta Roman Senoner, capelli rossi come Sinner ("ma non siamo parenti") e grande bicchiere di birra in mano. Conosce il campione da quando bambino si allenava con sua figlia: "Allora non era cosi' composto come oggi, si arrabbiava parecchio in campo" ride. Sorridono anche Massimo e Rita, romani, che al Centrale non si sono mai avvicinati: "Non avevo proprio voglia di spendere tanti soldi per vedere pochi match". Per quattro giorni hanno comprato i biglietti del ground a 17 euro, vedendosi un bel po' di match sul Pietrangeli e sui campi secondari. Forse hanno avuto ragione loro.