AGI - Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Come se nulla fosse. Jannik Sinner lo dice a chiare lettere nella prima conferenza stampa italiana organizzata presso la nuova sede della Fitp in via della Camilluccia a Roma, dopo la vittoria degli Australian Open. "Io e il mio team lavoriamo per raggiungere obiettivi e sogni. Il mio sogno era di vincere uno Slam e ora so come ci si sente. Lavoriamo per rivivere questa sensazione. Ora devo lavorare perchè è questo che mi ha portato al successo. Il numero 1? Ci sono differenze tra i primi cinque del mondo e poi tra i primi tre... Proviamo a fare un passo alla volta". Dunque, non c'è spazio per alcuna altra distrazione. Nè tantomeno per eventi tv come il Festival Sanremo, nonostante il cortese 'corteggiamento' di Amadeus che ha provato ad averlo ospite sul palco per festeggiare con tutti gli italiani il successo australiano: "Non andrò al Festival ma certamente lo seguirò da casa. Devo preparare la stagione, e in questi giorni a Roma non mi sto allenando. E' un evento bello, però in quei giorni starò già lavorando. Ed è quello che mi piace fare. Sarà importante la programmazione che sto facendo. Lo scorso anno abbiamo fatto molto bene. Il fisico sta bene ma devo migliorare ancora forza e resistenza. Posso fare tutto meglio, ma gli step più importati erano quelli mentali, di come affrontare certe partire e certi momenti".
Poi, se non fosse chiaro il concetto, il 22enne azzurro lo ribadisce: "Una mia qualità? Non è facile... forse il lavoro. Non ci sono segreti. Per arrivare al traguardo bisogna lavorare, forse più degli altri. Io mi sveglio al mattino e la prima cosa che penso è: mi devo allenare. Nella mia testa è sempre una partita di tennis: devo andare in campo tranquillo con la voglia di vincere - aggiunge parlando del suo futuro - non ho paura per il futuro perchè se il mio avversario è più bravo, gli darò la mano". Jannik rivolge un pensiero anche al team che ha scelto personalmente: "Il mio non dev'essere il migliore ma deve essere formato da persone che si capiscono e in cui ognuno fa il suo lavoro. Sono tutte persone brave e normali. Questo ho cercato. Io vado ad allenarmi il prima possibile perchè i miei avversari mi conoscono, conoscono le mie debolezze. La maggior parte dei giocatori ha poco da perdere quando mi affronta, però mi piace. Ieri ho scritto al mio team: 'Ragazzi ci dobbiamo preparare perchè dobbiamo lavorare'. Faremo ancor più lavoro di prima e saremo sempre più concentrati". Il tennista altoatesino replica così a chi, in questi giorni, gli ha rimproverato di avere la residenza a Montecarlo: "Quando ho fatto 18 anni mi sono allenato a Bordighera col mio ex allenatore che aveva la residenza a Monaco. Ho detto: ci vado anch'io. La cosa più bella è che lì ci sono tanti giocatori con cui allenarsi e tante strutture. Lì mi sento a casa, ho una vita normale e posso andare al supermercato con zero problemi. Quindi sto bene lì". Gli domandano dei social e lui ammette senza problemi: "Non mi piacciono perchè non dicono la verita' e poi vedi certe cose.... In quanto alle serie tv, in Australia stavo vedendo 'Animal Kingdom' ma qui in Italia non si vede. Per i libri, ci sono momenti in cui leggo molto e altri in cui non leggo. I ragazzi oggi stanno sui social e spesso mandano messaggi sbagliati - aggiunge Sinner - magari postano una foto felici mentre invece sono tristi e piangono. Io ho rispetto per i social, ma cerco di starci lontano. Li uso poco anche se a volte devo controllare delle cose. Sto vivendo meglio senza i social".
Poi una certezza: il successo non gli darà alla testa: "Rispetto al 2019, quando sono venuto a Roma a giocare le qualificazioni, sono cambiato - confessa -. Con l'età per forza cambi, però le cose principali restano. Se uno è umile, continua a lavorare: il successo è una cosa positiva però non ti cambia. Spero di non sbagliarmi, ma sono abbastanza sicuro che rimango uguale. Certamente nel 2019 avevo molti più dubbi: avevo voglia di arrivare. Mi chiedevo se facevo le cose giuste. Ora sono molto più consapevole. Prima della partita hai sempre i dubbi, poi magari ti chiedi perchè li hai avuti. Ma è normale". In Australia ha ringraziato i genitori per la libertà che gli hanno concesso da bambino e a Roma chiarisce meglio il pensiero: "Ci sono genitori che spesso mettono pressione ai figli. Io credo che debbano lasciarli liberi perchè quando sono molto giovani devono avere la libertà di giocare con gli amici, col computer. Io conosco la mia storia che mi ha insegnato valori buoni, ma ogni genitore è diverso". Domani, ultima giornata romana, Sinner sarà ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci saranno anche i compagni che con lui hanno vinto la Coppa Davis. Inevitabile un pensiero a Matteo Berrettini, il cui percorso sportivo continua a essere tormentato da problemi fisici e infortuni a catena: "Lui mi ha fatto i complimenti come tutti i giocatori della Davis. Abbiamo bisogno di lui nel circuito. In passato mi ha aiutato e se gli serve qualcosa lo farò anch'io".
Oggi alla Farnesina ho conferito a Jannik Sinner la nomina ad Ambasciatore della Diplomazia dello Sport. Il giusto riconoscimento per chi, con impegno e sacrificio, tiene alto il nome dell'. Grazie per la visita Jannik, sei veramente un bravo ragazzo ed un esempio per i giovani pic.twitter.com/Ldp54Kz4oW
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) January 31, 2024
"Oggi alla Farnesina ho conferito a Jannik Sinner la nomina ad Ambasciatore della Diplomazia dello Sport. Il giusto riconoscimento per chi, con impegno e sacrificio, tiene alto il nome dell'Italia. Grazie per la visita Jannik, sei veramente un bravo ragazzo ed un esempio per i giovani". Così su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, "Dobbiamo attirare il turismo e gli investimenti. Gli italiani che rappresentano qualcosa, ad esempio gli atleti, i campioni, ci aiutano".