AGI - Tutti aspettano Jannik Sinner. Il senso dell'Australian Open che prenderà il via nella notte italiana fra domenica e lunedì è tutto in questa attesa. Il boom di cui Jannik è stato protagonista nella seconda parte del 2023 non è passato nel dimenticatoio e non avrebbe potuto essere altrimenti: perfino il ruolo anti-Djokovic di Carlos Alcaraz che dopo la vittoria dello spagnolo a Wimbledon pareva acclarato, è oggi in discussione.
Il mondo del tennis vuole che Sinner sia la nuova stella del circuito, che diventi presto numero 1 e che ci riesca vincendo titoli Slam. Lo vuole perché, a differenza di Alcaraz, Sinner è un testimonial perfetto e non solo dei marchi commerciali che lo hanno messo sotto contratto e che fanno di lui un uomo che vale qualcosa, calcolo per difetto, come 6 milioni di euro l'anno, al netto dei premi conquistati nei tornei. Jannik ha un volto perfetto per ri-portare il tennis al primo posto fra i desideri di pratica sportiva dei bambini e dei ragazzi, come non accadeva dai tempi del primo Nadal, quello smanicato; è simbolo dei miglioramenti che si possono raggiungere nel giro di pochi mesi grazie al lavoro e all'applicazione, è italiano ma molto europeo e questo certo non guasta.
Tutti desiderano il confronto con Djokovic che il sorteggio ha reso possibile in semifinale: ma l'importante è che Jannik (che ha scelto di non giocare alcun torneo prima di Melbourne) ci sia, che resti sotto l'occhio dei riflettori.
Non per nulla gli organizzatori lo hanno insignito dell'onore di inaugurare il programma sulla Rod Laver Arena domenica nel mezzogiorno australiano quando in Italia saranno le 22: affronterà Botic Van de Zandschulp. Jannik sa che il primo e più importante compito dell'anno, visto che sul piano fisico ha compiuto progressi significativi che fanno ben sperare per il rendimento nei match al meglio dei cinque set, sarà gestire mentalmente questo suo nuovo ruolo.
Tutto lascia intendere che ce la farà: e se così dovesse essere il primo Slam dell'anno potrebbe anche rivelarsi il primo vinto dall'azzurro in carriera. Sperare non è mai stato così opportuno.
Gli ostacoli sul cammino di Sinner
E i competitor? Nadal, come è noto, non c'è perché ha provato a rientrare ma si è prodotto una lesione alla coscia nel match contro Thompson a Brisbane e lo rivedremo presumibilmente nella stagione sulla terra. Il neo allievo di Boris Becker, Holger Rune, non ha un tabellone facilissimo visto che dopo l'esordio contro Nishioka potrebbe incrociare la strada del francese Arthur Fils uno di cui si sentirà spesso parlare nei prossimi mesi e nei cui confronti Ivan Ljubicic, che sta curando per la Federazione transalpina i loro giovani virgulti usa parole assai onorevoli.
La vera mina vagante sarà uno non proprio di primissimo pelo, Grigor Dimitrov, che sta giocando a livelli altissimi praticamente da Bercy, dove è stato sconfitto solo in finale da Djokovic. Il bulgaro è atteso da un esordio non facilissimo contro Fucsovic ma nessuno può dire esattamente (come sempre è stato nella sua carriera) fino a dove potrà spingersi. Medvedev (esordio contro un qualificato) dovrà lasciarsi alle spalle le sconfitte contro Sinner di fine 2023: i due potrebbero incontrarsi solo in finale. Occhio anche a Ben Shelton, l'americano sorprendentemente semifinalista l'anno scorso: è nella fetta di tabellone presidiata da Djokovic. E Ben non è uno che patisca le personalità altrui.
Il tabellone degli azzurri
Le qualificazioni dell'Australian Open non sono state particolarmente favorevoli ai colori azzurri: su 18 iscritti solo due (Cobolli e Zeppieri) hanno conquistato un posto nel tabellone principale: il primo si troverà di fronte il cileno Jarry che è in una fase di grande crescita, il secondo contro il serbo Dusan Lajovic. Matteo Berrettini al rientro dopo il lungo stop per l'infortunio alla caviglia affronterà il n.7 del seeding Stefanos Tsitsipas: una sorta di confronto fra lungodegenti.
Se la schiena del greco pare stare meglio rispetto a novembre quando si ritirò contro Rune alle Finals dopo una manciata di minuti di gioco, sulle condizioni di Matteo pesa tuttora una certa dose di incertezza: si è ritirato dal Kooyong Classic dove era stato "assoldato" all'ultimo minuto. Forse per non rischiare nulla in vista del primo turno Slam ma non è escluso che Matteo (al cui fianco, in luogo di Vincenzo Santopadre esordirà l'ex Nadal Francisco Roig) non sia ancora perfettamente tranquillo sulla resa del suo fisico.
Lorenzo Musetti esordirà contro il francese Bonzi: il carrarino, del cui team ora fa parte anche Corrado Barazzutti, sta tentando faticosamente di trovare una continuità di rendimento che gli consenta di capitalizzare il suo immenso talento. Per lui Melbourne rappresenta il primo passo di un cammino che proseguirà lungo tutto l'anno, un cammino che Lorenzo non può evitare di percorrere.
Infine Matteo Arnaldi affronterà anche lui domenica l'australiano Walton per concedersi poi un confronto appassionante contro l'idolo locale e suo avversario specchio Alex De Minaur. Cammino complicato per Lorenzo Sonego che all'esordio dovrà vedersela contro Daniel Evans e in caso di vittoria troverà Alcaraz.