AGI - Wimbledon riammette i tennisti russi e bielorussi, allinenadosi agli altri tornei del Grande Slam, ma imporrà regole severe per la loro partecipazione. Dopo che nell'edizione del 2022 l'All England Club li aveva esclusi come sanzione per l'invasione dell'Ucraina, quest'anno potranno competere purché firmino una dichiarazione scritta di neutralità.
Il documento impegna tennisti e russi e bielorussi a non esprimere sostegno per l'invasione dell'Ucraina o per le leadership dei loro presidenti, Vladimir Putin e Alexander Lukashenko. Inoltre non potranno "indossare o farsi ritrarre con alcun capo che contenga un'immagine, un simbolo, un'insegna o un emblema" che indichi sostegno alla guerra o ai regimi di Mosca e Minsk. I partecipanti al più prestigioso torneo su erba del mondo non dovranno ricevere finanziamenti da Stati o compagnie operati o controllati da individui o enti sottoposti a sanzioni.
Il governo britannico, in prima linea nel sostegno all'Ucraina, ha premuto perché l'apertura annunciata a fine marzo fosse accompagnata da rigide garanzie di evitare qualsiasi forma di propaganda per Mosca. In particolare i riflettori sono accesi su Veronika Kudermetova, la 26enne russa numero 12 del mondo sponsorizzata dal colosso energetico Tatneft, sotto sanzioni Ue. Non le basterà rimuovere il logo della compagnia dalla maglietta, dovrà anche dimostrare che la sponsorizzazione è cessata, ha spiegato la Bbc.
Nessun giocatore o giocatrice potrà farsi ritrarre con la maglietta della nazionale russa o bielorussa di calcio, o con quella delle squadre di club, in particolare il Cska Mosca legato all'Esercito. La numero 22 del mondo, Anastasia Potapova, a marzo aveva ricevuto un avvertimento dalla Wta per aver indossato la maglia dello Spartak Mosca prima di una partita a Indian Wells.
I0l giudice arbitro del torneo, Gerry Armstrong, sarà il principale responsabile della vigilanza sul rispetto delle regole, forte del fatto che nella dichiarazione firmata i giocatori hanno accettato che qualsiasi violazione comporta la revoca dell'accredito. Qualora la violazione fosse giudicata anti-sportiva o "grave" in base alle regole per i Grandi Slam, si rischierebbero ulteriori conseguenza rispetto all'esclusione dal torneo.
Finora i tennisti russi hanno avuto una linea cauta rispetto alla guerra in Ucraina. Il numero tre del mondo Daniil Medvedev non è andato oltre la generica affermazione he lui è "per la pace in tutto il mondo", il numero sette Andrey Rublev si è speso maggiormente per la pace scrivendo anche "niente guerra, per favore" su una telecamera a Dubai all'inizio dell'invasione.
La bielorussa Aryna Sabalenka, trionfatrice agli Open d'Australia, ha saltato due conferenze stampa al Roland Garros dopo che le erano state rivolte domande politiche ma in seguito ha affermato che "non sostiene la guerra e quindi al momento nemmeno Lukashenko". Daria Kasatkina, la tennista numero uno in Russia, è tra quelle che si sono esposte di più e ha definito la guerra "un autentico incubo".
Il divieto di esporre bandiere russe o bieloriusse vale anche per gli spettatori che assisteranno al torneo in programma dal 3 al 16 luglio.