AGI - Manca un solo verdetto per decretare la fine della stagione del calcio in Italia. Ed è quello dell'ultima squadra retrocessa: a Sampdoria e Cremonese si aggiungerà la perdente dello spareggio tra Spezia e Verona che si giocherà probabilmente l'11 giugno.
I verdetti finali: scudetto al Napoli. In Champions League, oltre la squadra campana, giocheranno Milan, Inter e Lazio. Roma e Atalanta, battendo Spezia e Monza, staccano un biglietto per la prossima Europa League. La Juventus, nonostante la penalizzazione, sarà la rappresentante italiana in Conference League.
L'ultima vittoria del Napoli
In un pomeriggio di pura felicità per la definitiva festa del terzo scudetto conquistato, il Napoli chiude il campionato con l'ennesima vittoria battendo in casa la Sampdoria. Allo Stadio Diego Armando Maradona termina 2-0 grazie al calcio di rigore di Osimhen, che raggiunge quota 26 gol, e il sigillo finale di Simeone. Applausi, cori e grande gioia per i tifosi azzurri, che prima del triplice fischio omaggiano anche il grande ex e campano DOC Fabio Quagliarella, uscito tra le lacrime come successo la settimana scorsa a Marassi.
Come da copione i partenopei fanno la partita sin dal primo minuto, ma la difesa doriana si dimostra attenta in ogni possibile situazione di pericolo nei pressi della propria area di rigore. La formazione ospite quindi si difende e prova a sfruttare qualche occasione in ripartenza, come quella che capita sui piedi del giovane ex Zanoli che calcia debolmente addosso a Meret dopo un passaggio di Gabbiadini.
Lo stesso Gabbiadini, al 24', serve un pallone fantastico a Quagliarella sul secondo palo, ma l'attaccante campano schiaccia a lato di testa. Nei primi minuti della ripresa la Samp ha un'altra grande occasione con Malagrida, respinto molto da Meret, poi pero' è il Napoli a trovare l'episodio per sbloccare la gara al 62': Osimhen viene atterrato in area da Murru, l'arbitro fischia con un attimo di ritardo ma assegna comunque il penalty agli azzurri.
Dal dischetto va lo stesso Osimhen che firma l'1-0. Dopo aver stappato la partita la squadra di Spalletti inizia a divertirsi e sfiora per tre volte l'immediato raddoppio, prima con Anguissa e poi due volte con Gaetano, murato in entrambi i casi da un attento Turk. Nel finale ci pensa invece il neo entrato Simeone a chiudere i conti sul 2-0 con un bellissimo destro da fuori.
La festa nelle piazze
I luoghi simbolo della festa azzurra sono già pieni. Da poco sul maxischermo, uno di quelli istallati in quattro luoghi della città per consentire anche a chi non era al Maradona di vedere la partita con la Samp e la diretta della festa, si susseguono le immagini.
La piazza intitolata a Giovanni Paolo II, il papa che proprio nel quartiere di Scampia a Napoli porto parole di speranza e l'esortazione "non arrendetevi al male" in un sabato di novembre del 1990, ora accoglie circa 2000 persone.
È una piazza transennata da tutti i lati, con steward che controllando zaini e carabinieri e polizia che presidiano per evitare incidenti. Ma il clima è festoso, sereno e rilassato. Tanto l'entusiasmo dei presenti, che intonano cori e sventolano bandiere, oltre ai tanti fumogeni accesi, con gli occhi puntati allo schermo.
Il saluto di Spalletti
"Sono emozionato perché è difficile poter restituire quello che i tifosi napoletani mi hanno dato. Sull'addio resto fedele a me stesso e alla scelta che ho fatto. Resterò legato a questa società e quando potrò tornerò in tribuna a tifare per questa squadra". Questo il commento rilasciato da Luciano Spalletti, ai microfoni di Dazn, dopo la vittoria sulla Sampdoria nella sua ultima gara sulla panchina della società partenopea.
Spalletti chiude rispondendo così a chi gli chiedeva che raccomandazioni darebbe al collega che prenderà il suo posto alla guida del Napoli. "L'unico consiglio che mi sento di dare al mio successore è quello di dare massima fiducia a questi calciatori. Sono un grande gruppo capace di grandi cose".