AGI - Roma - A 33 anni di distanza dall’ultimo trionfo, il Napoli si è laureato ufficialmente Campione d’Italia per la terza volta nella propria storia. Lo ha fatto al termine di una stagione giocata ai limiti della perfezione, mettendo in mostra un calcio bello, pulito e sempre propositivo secondo i dettami di Luciano Spalletti.
Per il tecnico di Certaldo si tratta del primo grande titolo italiano dopo le due Coppe Italia (2007 e 2008) e la Supercoppa (2007) conquistate alla guida della Roma. Con lo Zenit San Pietroburgo invece era riuscito a conquistare due campionati (2009-2010 e 2011-2012), oltre a una Coppa (2010) e Supercoppa (2011) di Russia. Nulla a che vedere, però, con il grande trionfo ottenuto in patria.
Il suo Napoli è stato semplicemente meraviglioso, più forte di qualsiasi altra rivale delle zone di alta classifica, dimostrando una continuità di risultati disarmante che l’ha portato a trionfare con ben sei turni di anticipo rispetto alla fine del campionato.
Che i partenopei avrebbero fatto sul serio lo si era già capito dalle prime due gare di Serie A: il 5-2 sul campo del Verona e il 4-0 casalingo con il Monza, seppur con avversari poco blasonati, avevano fatto subito intuire che gli azzurri si sarebbero divertiti insieme al proprio pubblico.
Poi i due passi falsi consecutivi con Fiorentina (0-0) e Lecce (1-1) sembravano potessero ridimensionare immediatamente le aspettative napoletane, ma da lì in poi undici vittorie di fila per lanciare un chiaro messaggio a tutti: ‘siamo noi la squadra da battere’.
I pesantissimi successi in trasferta e tutti di misura sui campi di Lazio, Milan, Roma e Atalanta, hanno messo in risalto lo straordinario carattere, oltre che le qualità, di una squadra capace di lottare fino all’ultimo centimetro e all’ultima goccia di sudore.
Il Napoli ha chiuso il 2022 da imbattuto, conquistando ben 41 punti sui 45 disponibili e portandosi alla pausa per i Mondiali con otto lunghezze di vantaggio sul Milan che era secondo. La lunga sosta invernale è stata un’incognita per tutti, tra una preparazione atletica da riprendere e le condizioni da valutare di quei giocatori al rientro dal Qatar (per fortuna del Napoli non c’erano molti nazionali).
Tant’è che nel primo appuntamento del 2023, quello a San Siro con l’Inter, è arrivata la prima sconfitta assoluta in campionato per la banda di Spalletti che sembrava poter riaprire tutto il discorso.
Invece altre otto vittorie consecutive hanno permesso agli azzurri di riprendere consapevolezza e allungare nuovamente le distanze in vetta. In particolare il largo successo con la Juventus per 5-1 e il bis contro la Roma hanno dimostrato, come se ce ne fosse stato bisogno, che i partenopei avevano semplicemente due marce in più rispetto alle altre.
Lazio e Milan sono state le uniche altre due squadre capaci di strappare i 3 punti contro i neo campioni d’Italia: due ko che, seppur pesanti ed entrambi in casa (in particolare lo 0-4 con i rossoneri), non hanno minimamente spostato gli equilibri di una classifica comandata saldamente dagli azzurri.
La ciliegina sulla torta di una stagione entusiasmante è stata la vittoria di Torino contro la Juventus, ottenuta in extremis grazie a un meraviglioso gol di Raspadori: una sorta di festa anticipata con tanto di calorosa accoglienza dei tifosi al rientro in città, prima di coronare definitivamente quel sogno chiamato Scudetto.