AGI - "Io mi aspetto sempre che vinca l'Inter e c'è il desiderio di rivalsa per le sconfitte in campionato", "punto sulla Lula": Gianfelice Facchetti, figlio della bandiera nerazzurra Giacinto, guarda con fiducia alla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juventus a San Siro ma assicura che sarà partita vera" anche per la storica rivalità del derby d'Italia.
"Penso che entrambe abbiano motivazioni a sufficienza per giocare al massimo questa sfida", ha spiegato il 48enne scrittore, attore e regista teatrale in un'intervista all'AGI in cui ha definita "saggia" la scelta della Figc di 'graziare' Romelu Lukaku e ha affermato che "chi vuol bene davvero all'Inter, deve stare con Inzaghi".
Si parte dal pareggio per 1-1 dell'andata tra le polemiche e in palio c'è la finale del 24 maggio all'Olimpico. Chi ci arriva meglio? "L'Inter, grazie all'Europa, sembra stia ritrovando la fiducia anche degli uomini che erano un po' mancati, soprattutto in attacco. Per la Juve, la Coppa Italia è l'unico trofeo a disposizione per la stagione, pertanto sarà partita vera".
Sarà inoltre il quinto incrocio tra Juventus e Inter arbitrato da Daniele Doveri, il più recente quello all'Allianz Stadium nel girone di andata di campionato vinto 2-0 dalla Juventus. La semifinale di 4 aprile, invece, fu caratterizzata da un finale di partita infuocato, una rissa e tre espulsioni: "Se si eccettua la tensione dei minuti finali, era stata una gara gestita correttamente. Mi auguro solo non ci siano polemiche ma mi stupirei del contrario", osserva Facchetti.
Tra gli episodi più discussi, il caso Lukaku, espulso per doppia ammonizione e squalificato a fine match, per aver esultato in modo che era stato visto come polemico, in risposta ai cori offensivi e razzisti dei tifosi della Juventus contro di lui.
La squalifica è stata annullata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina: "Credo sia stato saggio decidere così, stavamo facendo una figuraccia planetaria. Penso che la sua esultanza sia stata figlia anche di una frustrazione del periodo, ma quello che hanno mostrato le riprese sugli spalti è intollerabile".
"In tutti gli stadi italiani", sottolinea il figlio di 'Giacinto Magno', come ribattezzò Gianni Brera il grande terzino dell'Inter "c'è sempre qualche piccola frangia convinta di vivere in una zona franca, dobbiamo evolverci ancora culturalmente, non solo con gli slogan, ma con percorsi formativi che chiamino in gioco tutti, calciatori compresi". "Qualcuno ancora discuteva di recente se fosse opportuno convocare in Nazionale gli oriundi: erano discorsi che si facevano negli anni '30 ai tempi del fascismo. C'è molta strada da fare!", aggiunge.
In riferimento al tecnico nerazzurro Simone Inzaghi ritiene che "ogni valutazione complessiva della stagione dell'Inter vada fatta alla fine, per tutti, non solo per l'allenatore". "Credo che Inzaghi abbia dimostrato di non essere sulla panchina dell'Inter per caso, ma per lui i giudizi sono sempre più pesanti che per altri", sottolinea Facchetti, "prendiamo per esempio Pioli che ha due punti in più in campionato, allena la squadra Campione d'Italia, che non ha venduto nessuno. Non ho mai sentito tutto il vociare che si fa sull'Inter... È una storia vecchia che chiama in causa fattori sia interni che esterni ai nerazzurri. A ogni modo oggi, chi vuol bene davvero all'Inter, deve stare con Inzaghi".
E su chi potrà essere decisivo contro la Juve, Facchetti non mostra esitazioni: "Sarà una gara equilibrata, punto sulla Lu-La". Infine sulla Champions e sui prestigiosi derby di Semifinale in programma, si esprime così: "È davvero un confronto da 50 e 50. Il tabellone ci regala due notti che mancavano da tanto e questo è già un bel punto di partenza. Sul pronostico sto zitto, troppo presto: di sicuro vincerà San Siro", conclude.