AGI - Uno ha tagliato il cordone ombelicale con il padre sportivo, Riccardo Piatti; l'altro non ne avverte alcun bisogno e si tiene stretto Juan Carlos Ferrero. Uno ha 21 anni e ha scelto di mirare all'obiettivo grosso compiendo un passo per volta e accettando pure di dover compiere due volte certi passi. L'altro di anni ne ha 19, ne compirà venti il 3 maggio. E visto che la sorte era d'accordo, ha scelto di provare a diventare numero uno al mondo quando di anni ne aveva 18.
E c'è riuscito. Accollandosi il rischio di accusare (chissà tra quanto ma non si può mai dire) una crisi di saturazione da tennis. Uno è un altoatesino sorridente, l'altro un murciano educato e talvolta perfino timido. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si affronteranno a Indian Wells nel quinto incontro della loro storia nel circuito maggiore e il bilancio è in perfetta parità, 2-2.
Pronti per un altro capitolo della rivalità #Sinner #Alcaraz?
— SuperTennis TV (@SuperTennisTv) March 18, 2023
Masters 1000 Parigi Bercy 2021 Alcaraz
Wimbledon 2022 Sinner
Umago 2022 Sinner
US Open 2022 Alcaraz
Indian Wells 2023 ❓ #tennis pic.twitter.com/sezcq9NprU
Di una cosa si può esser sicuri: questo e tutti gli incontri che verranno avranno in comune la "garra", la grinta, il desiderio irrefrenabile di surclassare l'avversario. Vi ricordano per caso Nadal e Federer? Ma quelli tra i due rivali più giovani non saranno mai incontri uguali l'uno all'altro. Perché i due, al di là delle differenze, stanno mettendo in scena una crescita parallela che permetterà loro di essere ogni volta un po' diversi dalla volta precedente. Perché crescono, perché le loro scelte li cambiano.
Un anno fa quando Sinner si separò da Piatti, in molti pensarono che quella rottura avrebbe rallentato la sua crescita: oggi, grazie al lavoro svolto con Cahill e Vagnozzi, Jannik è un giocatore più consapevole dei suoi mezzi, con più frecce nella sua faretra anche se servizio e gioco a volo possono ancora migliorare.
Quando Alcaraz, nel settembre scorso, annullando un match point superò Sinner al quinto a New York, poi conquistò il titolo e quindi si sedette sullo scranno di primo giocatore del pianeta, quasi tutti pensarono che il suo strapotere fosse soprattutto fisico. Di li' a poco Carlitos ha dovuto assaggiare cosa significa entrare in un gorgo in cui a un infortunio ne fa seguito un altro. Un'esperienza dolorosa affrontata anche da Sinner quando però il suo fisico era ancora in fase di costruzione. Per Carlos c'è stato lo strappo agli addominali a Bercy, che lo ha escluso dalle Finals di Torino.
Poi la lesione a una gamba a gennaio e niente Melbourne. E l'incubo non sembrava finito visto che nella finale di Rio, persa contro Cameron Norrie, Carlos si è bloccato facendo temere ai più che il Sunshine Double (Indian Wells e Miami) sarebbe rimasto solo una speranza. Invece, per fortuna non successo.