AGI - Se è vero che solo Roma racchiude tutte le epoche, solo una bici può ripercorrerle tutte. Devono averlo pensato gli organizzatori del prossimo Giro d’Italia, che si chiuderà nella Città Eterna regalando a ciclisti e appassionati un affascinante viaggio nel tempo.
L’ultima tappa della gara organizzata dalla Gazzetta dello Sport, infatti, partirà dall’architettura razionalista del quartiere dell’Eur, dove il giro prenderà il via, per arrivare nel cuore della Roma antica passando per i luoghi della cristianità.
Seguire la tappa romana del Giro d’Italia sarà come indossare gli occhiali tridimensionali e partire per un inedito viaggio tra le epoche. Ecco quindi la bianca perfezione marmorea degli edifici ideati da Marcello Piacentini, monumentali tributi a uno splendore di ‘italica’ memoria, fare da sfondo ai ciclisti mentre inforcano le due ruote per poi sfilare tra i pini di viale Cristoforo Colombo e raggiungere la fontana dello Zodiaco a Ostia per un tuffo nell’Italia da cartolina della Dolce Vita, quando le nuove abitudini della società di massa resero necessario riqualificare il lungomare, pontile compreso.
Qualche minuto ancora nel Novecento prima di riprendere la Colombo ed essere catapultati nella Roma Imperiale con il passaggio alle Terme di Caracalla, dove anticamente ci si incontrava e si discuteva e ancora oggi oggetto di scavi che regalano sorprese su usi e costumi degli antichi romani.
Dalla Roma pagana alla Roma cristiana e barocca, con il giro che prosegue a Piazza del Popolo e le sue chiese gemelle completate da Gian Lorenzo Bernini. La tappa più importante nella città spirituale è quella che va poi al Vaticano e Castel Sant'Angelo.
Nato come sepolcro per l'imperatore Adriano e la sua famiglia e oggi collegato allo Stato del Vaticano attraverso il ‘passetto’, un corridoio fortificato e visitabile. Il castello, più volte modificato in epoca medievale e rinascimentale, rappresenta la caratteristica principale della Città Eterna, dove tutto torna e cambia ma rimane.
Infine il Giro torna in epoca pagana e imperiale, quella dell’immaginario comune, con le tappe finali a Circo Massimo e Fori Imperiali, fino all’Anfiteatro Flavio. Dal Colosseo quadrato a quello tondo. Dal paganesimo al cristianesimo. Dall’antica e lussuriosa Roma, piena di fasti e feste, al rigore metafisico del quartiere che Mussolini aveva voluto per l’Esposizione Universale del 1942 e che ne porta la testimonianza anche nel nome, Eur.
Tante anime di una sola città spesso difficile da capire, ma certamente affascinante da vivere in questo viaggio nel tempo che il Giro d’Italia si appresta a percorrere a partire dal Palazzo della Civiltà. “Italiani popolo di santi, poeti, pensatori”. E anche ciclisti.