AGI - I colori di canottiera e pantaloncini sono gli stessi, il giallo fluo ed il nero, i muscoli anche, la grinta e la voglia di correre sempre più forte fanno parte del loro Dna. Marcell Jacobs e Usain Bolt, le due frecce della velocità unite dagli stessi colori. Usain ha chiuso la carriera quasi sei anni fa con il record del mondo dei 100 metri di 9"58, Marcell sta vivendo i suoi anni migliori e ha il desiderio di "essere ricordato l'uomo più veloce del mondo".
Oggi, nella prima gara di un 2023 che vuole concludere con l'oro mondiale dei 100 metri - ha già in bacheca quello olimpico ed europeo e mondiale ed europeo nei 60 indoor - il velocista azzurro ha piazzato la prima zampata vincendo i 60 metri indoor in 6"57 della 'Orlen Cup', meeting internazionale andato di scena a Lodz in Polonia.
Dopo aver vinto la batteria 'mollando' nei metri finali in 6"61, un'ora e mezza dopo in finale, Jacobs ha messo il busto davanti a tutti con un'ottima prestazione sul lanciato. Le due uscite dai blocchi sono state discrete e, come ha ammesso, lo stesso Marcell, sono 'work in progress'. C'è da lavorare sulle partenze perchè oggi, dopo 172 giorni dall'ultima gara (l'oro continentale nei 100 a Monaco di Baviera), i movimenti iniziali sono sembrati un po' arrugginiti.
In finale lo sprinter bresciano delle Fiamme Oro ha battuto il polacco Dominik Copec (6"60) ed il trinidegno Jerod Elcock (6"63). "Dobbiamo cercare di capire meglio questa prima parte di gara (0.170 il tempo di reazione in finale, ndr), ma devo ammettere che stiamo lavorando soprattutto in funzione dell'estate, dei 100 metri - ha detto Jacobs poco dopo la vittoria con un crono che comunque è il sesto al mondo nel 2023 -. Il tempo mi soddisfa fino a un certo punto".
Le prossime sfide
Ma è sulla partenza che l'allievo di Paolo Camossi si concentra nel dopo gara. "Devo partire in maniera tale da accelerare al meglio per i 100, questo è quello che conta. In ogni caso era giusto tornare in gara, togliere un po' di ruggine - ha aggiunto Marcell -. Allenarsi è una cosa, ma la gara, con gli avversari, il giudice che spara, è tutta un'altra storia. Ora il meeting di Lievin (15 febbraio), gli Assoluti di Ancona (18-19 febbraio), ai quali tengo sempre molto, poi gli Europei indoor a Istanbul (2-5 marzo)".
Sempre a Lodz, nei 60 donne, Zaynab Dosso è seconda in finale in 7"14, record italiano assoluto eguagliato (appartiene a lei dal marzo 2022) e stesso tempo della polacca Ewa Swoboda vincitrice per aver corso qualche millesimo in meno. Sulla pedana polacca del salto con l'asta buona prestazione per Claudio Stecchi salito a 5,70 metri nella gara vinta con 5,77 dal filippino Ernest Obiena.
Nel meeting di Val-de-Reuil in Francia, Leonardo Fabbri è ritornato dopo un anno e mezzo su misure importanti. Il 21,33 metri del fiorentino vale la vittoria sul nigeriano Chukwuebuka Enekwechi (21,10) e standard di qualificazione per la kermesse continentale in Turchia.