AGI - Da quando ha vinto ben tre Champions League di fila, Zinedine Zidane è diventato, assieme a Guardiola, l’allenatore più ambito e corteggiato al mondo. Tant’è che ora, all’età di 50 anni, il prestigioso calciatore ha tutti i requisiti per essere un mito della Republique Francois. Al punto da non fare mistero di volersi giocare la carta della Nazionale, come futuro allenatore dopo Deschamps, il cui contratto era in scadenza a dicembre 2022. Per Zidane l’obiettivo è diventato ormai quasi un’ossessione, nonostante le numerose e allettanti offerte alle quali ha rinunciato.
Come per esempio quella del Manchester United che gli ha proposto 20 milioni di euro netti l'anno, ma ha rifiutato anche un’offerta della Juventus e un’altra del Paris Saint Germain mentre nel frattempo pure l’emiro del Qatar s’è fatto sotto invitandolo a Doha per offrirgli un contratto da 70 milioni l’anno lordi nel caso avesse deciso di rilevare il club parigino. Zidane ha rifiutato tutto per non rinunciare alla sua massima aspirazione: allenare la Nazionale di calcio francese.
Secondo indiscrezioni, tuttavia, sembrerebbe che lo stesso Zidane abbia sottoscritto prima dei Mondiali del Qatar una dichiarazione d’intenti con cui garantiva di subentrare come allenatore all’ormai scaduto Deschamps e la Federazione francese di calcio gli assicurava l’ingaggio. Il caso ha voluto, però, che mentre Zidane accarezzava l’ambito traguardo, vedendosi già dirigere Griezmann e Mbappé, venerdì scorso, senza nemmeno consultare il suo comitato esecutivo, il presidente della Federcalcio francese Nöel Le Graët ha rinnovato e prolungato l’ingaggio a Deschamps fino a luglio 2026, cioè fino alla conclusione dei Mondiali di Messico e Stati Uniti.
Secondo quanto riferisce il Paìs sulla base di indiscrezioni ben informate, Noël le Graët, già sindaco socialista di Guingamp dal 1995 al 2008, molto vicino all'ex presidente François Hollande, si sarebbe limitato a fare un calcolo politico: “Le Graët”, dicono, “ha deciso di tenere Deschamps il giorno in cui la Francia si è qualificata per la finale del secondo mondiale consecutivo”, perché avrebbe fatto questo ragionamento: “'Zidane riuscirà a far meglio di Deschamps vincendo un Mondiale e perdendo il successivo ai rigori?'”
Ovviamente Zidane si è sentito tradito, chiosa il Paìs, e con lui tutta la comunità dei tifosi, che speravano di avviarlo ad un incarico simile a quello di un presidente della Repubblica… Ora Zidane, si vocifera, potrebbe passare al Brasile. Ma sembra che Mbappé avvesse avvisato Le Graët, che innervosito, domenica scorsa in un’intervista a Radio Monte Carlo, è sbottato: “Non me ne frega niente di Zidane, lasciatelo andare dove vuole”.
Ma ora la questione è diventata un affare di Stato. Ieri Le Gräet ha lasciato l'incarico dopo che il governo di Emmanuel Macron “ha condotto una attiva campagna contro di lui pubblicizzando la testimonianza di alcune donne che hanno denunciato di essere state vittime di presunte molestie sessuali per mano del presidente uscente”, Le Gräet. Il quale, all’età di 82 anni lascia in eredità solo la Coppa del Mondo ottenuta in Russia nel 2018. Mai mettersi né contro Zidane, né contro Mbappé, entrambi molto considerati dal presidente Macron.