AGI - La Russia degli scacchi perde un altro pezzo. Alexandra Kosteniuk, una delle più forti giocatrici del mondo, attualmente numero 9 del ranking mondiale femminile, ha deciso di cambiare bandiera e dal 1 gennaio 2024 rappresenterà la Svizzera in tutte le competizioni internazionali. La 38enne nativa di Perm, Grande Maestro dal 2004, ha voltato le spalle a Mosca, come tanti altri colleghi, dopo la decisione del presidente Putin di invadere l'Ucraina. Negli ultimi mesi ha giocato sotto la bandiera neutrale della FIDE.
La scacchista russa ha un passaporto svizzero da più di un decennio grazie a un precedente matrimonio con un cittadino elvetico, Diego Garces. Tra meno di un anno diventerà un membro permanente della squadra femminile svizzera e, in molte occasioni, potrebbe essere schierata "anche nei campionati assoluti se ce ne sarà bisogno".
Il suo punteggio Elo è di 2520 ma nel 2018 era salita fino a 2561. A dicembre ha conquistato il titolo europeo blitz in Polonia, ultimo successo di un palmares ricco di medaglie d'oro: dalle Olimpiadi ai campionati del mondo a squadre, dai campionati nazionali ai mondiali rapid.
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— Alexandra Kosteniuk (@chessqueen) December 19, 2022
Le autorità scacchistiche svizzere hanno spiegato che il trasferimento non può avvenire nel 2023 per ragioni finanziarie. Se Kosteniuk dovesse cambiare maglia ora, la federazione dovrebbe sostenere una spesa di circa 10 mila dollari nei confronti di quella russa mentre un periodo di attesa di due anni elimina questo tipo di risarcimento.
Alexandra Kosteniuk, che ha giocato l'ultima volta per la Russia nel dicembre 2021, salterà ancora il campionato europeo a squadre a Budva, in Montenegro, nel novembre 2023, ma giocherà i campionati svizzeri individuali a Leukerbad in luglio. Un torneo che, visto il doppio passaporto, ha già vinto nel 2013.
La Federazione elvetica, nel comunicato di benvenuto alla Kosteniuk, spiega inoltre come altre due giovanissime ragazze ucraine, Mariia Manko e Sofiia Hryzlova, potrebbero presto ritrovarsi a rappresentare la Svizzera dopo la fuga dal loro Paese.