A GI. - La finale dei mondiali al Lusail Stadium di Doha mette di fronte due attacchi stellari guidati dai loro fenomenali numeri 10, Lionel Messi e Kylian Mbappé. Particolare attenzione anche per Olivier Giroud e Julian Alvarez, arrivati in Qatar in sordina ma diventati titolari a suon di gol decisivi. Tutti e quattro realisticamente sono ancora in corsa per il titolo di capocannoniere del torneo che sara' deciso proprio nell'ultimo atto della Coppa del mondo.
Scontro generazionale
Argentina-Francia è soprattutto Messi contro Mbappé, il re 35enne contro il principe di 23 anni, una generazione alla fine del suo ciclo contro quella nuova che avanza prepotentemente. Due modi opposti di essere un leader, il capitano dell'Albicelste è il fulcro di tutte le azioni argentine, l'enfant prodige dei Bleus è più un terminale offensivo dagloi strappi letali, ma entrambi sono un riparo sicuro quando la palla scotta.
A Parigi sono compagni di squadra ma non hanno mai avuto un rapporto idilliaco, soprattutto per frizioni legate ai calci di rigore, tutto dissolto in virtù del bene della squadra e dei soldi. Lionel Messi con l'obiettivo di seguire le orme di Diego Armando Maradona e vincere la sua prima coppa del mondo alla sua ultima apparizione, per togliersi un peso dalle spalle e chiudere il viaggio gratificante quanto duro con la nazionale nel miglior modo possibile. Al contrario, Mbappe ha già vinto il mondiale in Russia nel 2018 alla sua prima partecipazione, e ora vuole aggiungere il secondo, eguagliando la precocità di Pele che raggiunse questo obiettivo alla soglia dei 21 anni. Fino adesso il giocatore di Rosario ha segnato 5 gol e confezionato 3 assist, incantando gli appassionati con passaggi irreali in corridoi che non esistono e glissando gli avversari come fossero birilli. Meno appariscente il francese anche se ugualmente decisivo mettendo a referto 5 gol (senza rigori) 2 assist.
Da sostituti a protagonisti: sfida tra numeri 9
Con 4 gol e tredici anni di differenza, i due attaccanti Giroud e Alvarez rientrano nella lista dei giocatori ancora in corsa per ottenere la palma di miglior marcatore del torneo. L'attaccante rossonero ha colto l'opportunità di giocare da titolare grazie all'infortunio rimediato Karim Benzema alla vigilia del mondiale, sostituendolo ancora una volta come quattro anni fa. A differenza della scorsa esperienza in Russia in cui non aveva fatto registrare neanche un tiro in porta, il centravanti forte anche del ringiovanimento ottenuto con il Milan sta unendo al suo solito altruismo anche la freddezza sotto porta.
Nessuno meglio di lui nel gioco aereo in questa coppa del mondo. Storia diversa per Julian Alvarez, a cui uno scarico Lautaro Martinez ha consegnato il posto in attacco al fianco di Messi, creando un'intesa vincente. Il ragno che morde a soli 22 anni è pronto a consacrarsi tra i migliori, dopo il passaggio definitivo in estare alla corte di Pep Guardiola. Le qualità di certo non gli mancano, cinico, sempre forte nel pressing, utilizza entrambi i piedi e capace anche di comportarsi da regista offensivo, in poche parole il centravanti ideale di molti allenatori.
SORPRESA FINALE
Completeranno il trio offensivo delle loro nazionali Alexis Mac Allister e Ousmane Dembele, nomi non da copertina ma giocatori fondamentali anche per il fatto di saper stare in seconda fila. Un cognome britannico per il centrocampista del Brighton di De Zerbi, Mac Allister si è fatto trovare pronto quando chiamato a sostituire un Di Maria a mezzo servizio a causa degli infortuni. Il classe 98 è stato la soluzione ai problemi comparsi contro l'Arabia Saudita, sebbene venga schierato come esterno nella Selecion, agisce da ago della bilancia per garantire ordine all'interno della squadra.
Possiede anche ottime doti offensive, facendosi trovare reattivo e presente in zona gol come contro la Polonia. Un cliente scomodo per i difensori, rapido nello stretto e sempre pericoloso palla al piede, nonostante ciò, Ousmane Dembele non ha ancora trovato la via del gol in Qatar. Il giocatore del Barcellona è stato importante nei ripiegamenti difensivi, permettendo a Mbappé di restare alto e di esprimersi al meglio sul proscenio mondiale. Talvolta criticato per la sua inconcludenza vicino alla porta, ha davanti a sé una grande opportunità per mitigare le perplessità intorno al suo talento.