AGI - Nel momento d'oro dell'Italvolley, è il volto rassicurante e deciso di Ferdinando De Giorgi a rivelare il segreto della rinascita della pallavolo azzurra, tra il 'suo' mondiale maschile di meno di un mese fa e le donne approdate imbattute alla seconda fase della rassegna iridata in Olanda.
"La crescita deve passare attraverso la sconfitta", spiega in un'intervista all'AGI il 60enne tecnico salentino che 24 anni fa era sul tetto del mondo con la generazione di fenomeni e che ora ci è tornato con Michielietto e compagni. Di vera sconfitta, in verità, ce n'è stata solo una, quella Volleyball Nations League sfumata in casa, a Bologna, a luglio.
"Dopo il successo all'Europeo, ci siamo classificati primi e, davanti al nostro pubblico, per la prima volta dopo i due anni di Covid, volevamo fare bella figura. Abbiamo perso la semifinale, poi la finalina. È stata una battuta d'arresto che ci ha permesso di capire che non stavamo giocando secondo le nostre capacità".
Grace ci ha sempre creduto!! #fiducia #campionidelmondo #noiitalia #gatta pic.twitter.com/Z1Jv9SbNDg
— Ferdinando De Giorgi (@fefedegio) September 13, 2022
"Le squadre forti sanno vincere, ma anche perdere, accettare la sconfitta e superarla. Anche i ragazzi hanno acquisito maggiore consapevolezza. Avevamo un mese di tempo per preparare i Mondiali. Alla fine credo sia andata bene, no?", sorride.
All'indomani della debacle olimpica di Tokyo 2020, l'estate scorsa, De Giorgi è stato nominato c.t.: "Un momento che ho sognato per tutta la vita", ha allestito una squadra giovanissima, escludendo anche nomi eccellenti e ripartendo da quelle che lui definisce "le fondamenta. Sono essenziali per tutto il lavoro che poi viene sul profilo tecnico e tattico. In primis abbiamo lavorato con un team di professionisti sul senso di appartenenza, sull'attaccamento alla maglia: chi non sente questo feeling non e' gradito in questo progetto".
"Ho scelto sulla base di qualità tecniche e fisiche, indagando anche se i giocatori avessero cultura del lavoro, perché l'allenamento è importante", spiega. "Ho curato il senso di squadra: niente cellulare a tavola perché è un momento di condivisione, voglio vedere i ragazzi tutti insieme, che si confrontano, sorridono, si prendono in giro. E che si siedono e si alzano tutti insieme: è solo una forma di educazione, ma è il senso del rispetto degli altri".
"Abbiamo lavorato anche sulla gestione dei social, come stare piu' accorti e cosa postare, loro sono gia' bravi ragazzi, ma ripeto, quando indossi la maglia azzurra, hai delle responsabilità. In questo sono molto fortunato avendo un capitano e vice, esemplari".
Controcorrente rispetto al classico trend italiano di ogni ambito, De Giorgi ha puntato su una squadra giovanissima: "Questo progetto ha scommesso sul cambio generazionale di giovani talentuosi ed è diretto verso le Olimpiadi di Parigi 2024, scadenza del mio mandato da allenatore. Voglio sia un percorso valoriale e tecnico allo stesso tempo".
Speranza e fiducia per la nostra Italia dal carattere di questi giovani talentuosi!!! CAMPIONI DEL MONDO!!!! @Federvolley #azzurri #campionidelmondo #noiitaliapallavolo #nazionale pic.twitter.com/BxXNrtoZfa
— Ferdinando De Giorgi (@fefedegio) September 12, 2022
Il sapore della vittoria è più bello oggi o 24 anni fa? "Sono emozioni diverse. Ieri sei tu, insieme alla squadra. Oggi, jo l'onere e l'onore di decidere gli ingredienti, i tempi di cottura, c'è il godimento di creare la ricetta giusta e una responsabilità maggiore. Ciò che mi rende felice è soprattutto sapere che la squadra trasmette orgoglio e una bella pallavolo. Non potrei chiedere di più".