AGI - È da quattro anni che ci lavorava, l'ha voluto e l'ha conquistato. È l'oro dei 10.000 metri, la distanza più lunga dell'atletica leggera su pista. Yeman Crippa ha infiammato prima sé stesso e poi un interno stadio, l'Olympiastadion di Monaco di Baviera che con un'emozionante, quanto fenomenale volata, ha centrato quell'obiettivo che si era prefissato dopo il bronzo di Berlino 2018.
Yeman, 25 anni, figlio dell'Etiopia ma trapiantato in Trentino, adottato quando aveva cinque anni assieme ai suoi cinque fratelli da una coppia di Milano che si erano recati in un orfanatrofio di Addis Abeba, nella notte bavarese ha coronato la sua stagione ed il suo quadriennio con il titolo europeo nei 10.000 dopo aver rinunciato, tra le lacrime, al recente Mondiale di Eugene.
Con l'oro di Crippa - ci sono stati anche quelli di Marcell Jacobs nei 100 metri e di Gianmarco Tamberi nel salto in alto - l'Italia ha concluso l'Europeo in Baviera con undici medaglie.
Crippa, bronzo nei giorni scorsi nei 5000 metri, è entrato in pista decisamente 'affamato', voleva un metallo più pesante. Nelle battute iniziali della corsa lunga 25 giri il francese Jimmy Gressier si porta al comando.
L'italiano resta coperto, naviga tra la quinta e la settima posizione. Yeman è attento, prova ad allungare in progressione ma il turco di origini keniane Aras Kaya neutralizza la possibilità di fuga.
Quando mancano 2000 metri il mezzofondista delle Fiamme Oro allenato da Massimo Pegoretti (ex mezzofondista di buon livello) ritorna al comando del plotone tallonato da Gressier.
A poco più di mille metri dall'arrivo il norvegese Zerei Kbrom Mezngi scappa via e all'inizio dell'ultimo giro gode di un vantaggio di circa una trentina di metri sugli avversari.
Crippa vede che il distacco è ampio ma non vuole lasciare nulla di intentato e a 300 metri sferra l'attacco: Mezngi se ne accorge e prova ad allungare.
Niente da fare perché all'imbocco del rettilineo finale Yeman arriva come un treno, lo sorpassa tra il frastuono dello stadio e vola verso un oro che l'atletica italiana ricordera' per tanti anni.
Al traguardo Crippa ferma i crono in 27'46"13 davanti al norvegese (27'46"94) e al francese Yann Schrub (27'47"13) mentre Gressier è solo quarto. Un plauso a Pietro Riva, quinto con il primato personale di 27'50"51.
"Sono contentissimo, è un oro che vale tanti successi messi assieme a livello giovanile, adesso posso dire che faccio parte del club delle medaglie d'oro". Lo ha detto Yeman Crippa, neo campione europeo dei 10.000 metri nella mixed zone dell'Olympiastadion di Monaco di Baviera dove questa sera è calato il sipario sui Campionati europei di atletica leggera.
L'Italia ha concluso con undici medaglie. L'Italia nella classifica che tiene conto i piazzamenti fino all'ottavo è terza con 142,50 punti alle spalle di Gran Bretagna con 220 e Germania con 197.
Ricordando l'ultimo emozionante giro, il mezzofondista azzurro tesserato per le Fiamme Oro, ha affermato, "ho guardato troppo il francese e rischiavo di perdere di vista il norvegese che si era allungato, le gambe c'erano per recuperare il norvegese ed il tifo mi ha gasato".
"C'è tanta liberazione, c'era tanta voglia di conquistare questa medaglia che ora è arrivata - ha concluso Crippa -. Sono contento che il mio nome sia assieme a quello di tanti campioni del passato".
L'ultimo oro dell'Italia nei 10.000 metri risale al primo settembre del 1990, quello di Salvatore 'Toto' Antibo a Spalato. L'edizione nella città dell'ex Jugoslavia resta la più proficua di sempre per l'atletica azzurra, ben 12 medaglie (5 di esse d'oro).
Prima di Antibo a laurearsi campioni d'Europa dei 10.000 anche Alberto Cova nel 1982 ad Atene e Stefano Mei a Stoccarda nel 1986 a guidare l'indimenticabile tripletta su Cova e Antibo.
Azzurri a medaglia su questa distanza anche con Giuseppe Bevilacqua, argento a Parigi nel 1938, Giuseppe Cindolo, bronzo a Roma nel 1974, Venanzio Ortis, argento a Praga nel 1978, Mei, bronzo a Spalato '90, e Daniele Meucci rispettivamente bronzo a Barcellona 2010 e argento a Helsinki 2012.
(Articolo aggiornato alle ore 22.36)