AGI - Doveva essere il ‘suo’ Mondiale, quello della passerella dopo la leggendaria Olimpiade di Tokyo, e invece è finito improvvisamente subito dopo l’antipasto delle batterie. A mettere la parola ‘fine’, una “stasi ematica loco regionale a carico del grande adduttore (contratto) della coscia destra”, emersa dopo la batteria di ieri. Marcell Jacobs non ha preso parte alla semifinale iridata dei ‘suoi’ 100 metri – era inserito nella terza ed ultima – e non potrà nemmeno essere uno dei componenti della staffetta 4x100.
“Una scelta dolorosa. Sono costretto a interrompere la corsa nonostante abbia voluto in ogni modo essere qui a Eugene e confrontarmi con i miei avversari, sono un combattente ed è con questo spirito che avevo deciso di non mancare l’appuntamento con i Mondiali ma adesso, per non rischiare un infortunio più serio, devo rimandare il confronto alle prossime gare importanti, dopo un recupero pieno”.
Tempi lunghi
Dalle parole di Jacobs si percepisce che i tempi saranno lunghi. Tra un mese o poco più anche la stagione 2022 sarà conclusa e si guarderà a quella successiva. Nella seconda quindicina di agosto 2023 ci sarà un altro Mondiale, questa volta non Oltreoceano (versante Pacifico), bensì nella vicina Budapest. Infine, la promessa, “agli italiani e ai miei fan: ce la metterò tutta per continuare a farvi sognare”.
Jacobs, 27 anni, nato in Texas da padre marines e mamma italiana, portacolori delle Fiamme Oro, allenato dall’ex triplista Paolo Camossi, era arrivato al Mondiale di Eugene dopo una primavera travagliata, difficile con tanti punti interrogativi, ma soprattutto con sole due gare sui 100 metri, entrambe in Italia, il 18 maggio a Savona (batteria e finale in poco più di un’ora) e il 25 giugno a Rieti in occasione degli Assoluti. Dal primo agosto dello scorso anno, quando vinse l’oro olimpico, mai più un confronto internazionale nella gara ‘regina’ dell’atletica leggera, i 100 metri, quella che ti fa entrare nella storia, nella leggenda.
Ultimo trionfo sui 60 in marzo
Dopo Tokyo, Jacobs era atteso ad alcuni meeting internazionali, avrebbe anche incassato un buon ingaggio ma niente da fare. A chiudere la stagione idilliaca del doppio oro olimpico (c’è stato anch quello della 4x100) e dare appuntamento a tutti al 2022, era stato lo stesso Marcell attraverso una ‘story’ sui social.
Dopo una breve vacanza sulla neve nei giorni di Natale a Ortisei in Alto Adige, il 27 dicembre la partenza per un lungo periodo di allenamento alle Canarie (Tenerife). Jacobs inizia la nuova stagione a febbraio quando in Cina si celebravano i Giochi olimpici della neve e del ghiaccio per l’ultimo momento di pace prima dell’invasione russa in Ucraina. A marzo la volata trionfale a Belgrado per quell’importante oro iridato dei 60 indoor. Poi la tribolata primavera. A partire dal viaggio, organizzato in pochi giorni, ai primi di maggio fino a Nairobi. Nella capitale keniana avrebbe dovuto debuttare nei 100 ma a fermare ‘crazylongjumper’ (il suo soprannome) era stato un problema di natura gastrica. Il 18 il doppio sprint a Savona, 9”99 ventoso in batteria e 10”04 in finale, crono eguagliato nelle batterie dei Mondiali.
A fine maggio l'infortunio
A fine maggio, pronto per partire per Eugene (tappa della Diamond League) per la prima sfida contro gli statunitensi, qualche ora dopo aver presentato il Golden Gala di Roma del 9 giugno, l’annuncio di non partire per l’Oregon a seguito della “distrazione-elongazione di primo grado” riportata nel corso della gara di Savona. Un guaio muscolare che lo terrà assente dalle gare fino a metà giugno, niente Eugene ma nemmeno Golden Gala a Roma e Bislett Games del 16 a Oslo. All’Olimpico l’annuncio, “obiettivo i Mondiali”. A fine giugno le sue Fiamme Oro lo iscrivono ai 100 metri degli Assoluti e solo qualche giorno dopo arriva la conferma della partecipazione.
A Rieti, dopo 38 giorni senza gare, Marcell non spinge più di tanto, giusto per mettere in bacheca il suo quinto tricolore sui 100 metri. Jacobs è tornato: il mondo lo attende a Stoccolma il 30 giugno per l’evento della Diamond League. Niente da fare, nuovo forfait: questa volta a bloccarlo, a poche ore dalla gara, un dolore al gluteo sinistro. Il giorno seguente lascia l’Europa per volare negli States e mettere a punto macchina e motore in vista dei Mondiali. Lo fa con il suo staff ‘privato’, coach Camossi e il fido fisioterapista Alberto Marcellini all’interno del quartier generale del suo sponsor tecnico.
Tutto procede per il meglio, quindi l’annuncio che sarà presente ai Mondiali. In conferenza stampa rivela che quello al gluteo è “un dolore che viene da una problematica della schiena e non da un problema muscolare” e di averlo da quando era bambino ma comunque dalle sue parole traspare tanta fiducia. In batteria corre bene anche se qualcosa in meno di 10”04 tutti se lo aspettavano. Al termine della gara i primi dubbi sulla partecipazione alla semifinale, oggi confermati da una nota del medico federale, Andrea Billi che hanno messo ‘fine’ al Mondiale di Marcell.
Lo stop di oggi
“L’atleta Marcell Jacobs, nel corso della batteria dei 100 metri di ieri, ha accusato contrattura a carico del grande adduttore della coscia destra che comunque gli ha permesso di concludere la performance. Subito dopo la gara è stato impostato un protocollo di terapia che ha portato alla decontrazione muscolare immediata – ha scritto Billi –. Nei test clinici condotti nella mattinata di oggi (la tarda serata di ieri in Italia, ndr), la contrattura muscolare, seppure in maniera minore, rimaneva presente, per cui si è deciso di eseguire esame ecografico in statica ed in dinamica per valutare la reazione della componente muscolare. L’esame non ha mostrato lesioni muscolari ma ha evidenziato in contrazione una zona di stasi ematica loco regionale a carico del grande adduttore della coscia destra. Essendo questo un quadro clinico che può mettere a rischio l’integrità muscolare e portare a lesioni, si è deciso di non consentire la partecipazione alla gara di questa sera”.