AGI – Le stelle dell’atletica leggera mondiale illuminano la notte del ‘Golden Gala Pietro Mennea’. Cinque migliori prestazioni mondiali stagionali, tanta emozione per il ritorno del pubblico, tanti ragazzi presenti sugli spalti dello stadio Olimpico di Roma, e diversi buoni spunti anche per il movimento italiano che si è presentato con cinque su sette campioni olimpici.
Acclamato, applaudito ed incitato, la delusione in chiave azzurra è stata Gianmarco Tamberi: l’oro olimpico del salto in alto non è andato oltre a 2,24 metri, decisamente troppo poco a un mese dal Mondiale di Eugene che, si spera, rivedrà sui blocchi di partenza Marcell Jacobs, all’Olimpico solo illustre spettatore.
Se ‘Gimbo’ è stata la sorpresa in negativo per l’Italia, eccellenti performance sono arrivate dal mezzofondo confermando la tradizione del meeting romano. Sui 5000 metri uomini scoppiettante e vibrante finale con due keniani a fare quasi a sportellate nel finale.
Ad imporsi è stato Nicholas Kipkorir Kimeli in 12’46”33 (primato mondiale stagionale) davanti a Jacob Krop (12’46”79) e con l’azzurro Yeman Crippa, undicesimo in 13’04”95, a meno di tre secondi dal suo record italiano (13’02”26).
Sul doppio giro di pista ottimo crono di 1’57”01 per l’americana Athing Mu in una gara che ha visto l’italiana Elena Bello’ chiudere al terzo posto in 1’58”97, terza prestazione italiana di tutti i tempi.
Nei 100 metri orfani di Jacobs oro olimpico, lo Us Boys, argento olimpico, Fred Kerley ha stampato un ottimo 9”92 battendo nettamente i connazionali Kyree King (10”14) e Cravont Charleston (10”17).
Gara stellare quella dei 3000 siepi con l’assolo dell’etiope Lamecha Girma vincitore in 7’59”23. Ottima prestazione per gli azzurri Ahmed Abdelwahed ed Osama Zoglami, rispettivamente sesto e settimo con la terza (8’10”29) e la quarta (8’11”00) miglior prestazione italiana alltime.
Il record italiano resta l’8’08”57 di Francesco Panetta stabilito a Roma il 5 settembre del 1987 mentre la seconda prestazione è l’8’08”78 di Alessandro Lambruschini (1993). Nell’asta primato mondiale stagionale per l’americana Sandi Morris con 4,81, terza l’azzurra Roberta Bruni con 4,60 nella giornata della laurea in patologia forestale.
Passerella in mixed zone per Jacobs che ha promesso, “non vedo l’ora di andare ai Mondiali di Eugene, di fare la mia prova, ma non devo dimostrare niente a nessuno se non a me stesso. Il vero banco di prova erano i Campionati del mondo indoor perché era una specialità che non era la mia e arrivano da campione olimpico”.
L’oro olimpico dei 100 metri non ha preso parte al ‘Golden Gala’ perché è in fase di recupero dalla distrazione-elongazione di primo grado riportata nel corso della gara di Savona a metà maggio.