AGI - Matej Mohoric timbra la prima classica monumento della stagione. Il 27enne corridore sloveno della Bahrain-Victorius conquista l'edizione numero 113 della Milano-Sanremo Eolo, 293 chilometri di un percorso tornato tradionale con l'ascesa del Passo del Turchino e l'arrivo in Via Roma.
Campione del mondo in linea tra gli juniores a Limburgo2012 e tra gli under 23 a Toscana2013, il talento di Kranj porta così a 16 i suoi trionfi in carriera, che conta anche una tappa alla Vuelta a Espana 2017, una al Giro d'Italia 2018 e due al Tour de France 2021.
"Ho pensato a questa corsa tutto l'inverno, sapevo che sarebbe stata adatta alle mie caratteristiche, ho provato a stare con i migliori e dopo il Poggio ho fatto una delle mie migliori discese. Poi sapevo che sarei dovuto andare veloce sino al traguardo, senza fare errori. Ero proiettato verso la Classicissima nonostante i problemi fisici di febbraio e successivamente la caduta alle Strade Bianche. Non ho mai smesso di crederci, ho lavorato tantissimo e alla fine ce l'ho fatta. E' fantastico", il commento a caldo del campione sloveno, che nel finale tiene duro e tiene a debita distanza il francese Anthony Turgis (TotalEnergies) e l'olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix), rispettivamente secondo e terzo.
La corsa è caratterizzata da una fuga dal chilometro zero che vede protagonisti Yevgeniy Gidich e Artyom Zakharov (Astana Qazaqstan Team), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Filippo Tagliani e Ricardo Alejandro Zurita (Drone Hopper-Androni Giocattoli), Pablo Sevilla e Samuele Rivi (EOLO-Kometa) e Filippo Conca (Lotto Soudal). Il lotto dei pretendenti lascia fare e al comando, prima del Berta, restano Gidich, Tonelli, Rivi e Sevilla, con Conca che si riporta sotto.
Ma ai -20, dopo l'attacco alla Cipressa, che costa caro a Viviani e a un Ganna non al meglio, sono Tonelli e Rivi a prendere il vento in faccia, con Sagan che cerca di recuperare dopo un problema meccanico. Il gruppo si screma e i big si controllano e ai -9 termina l'avventura dei fuggitivi.
Ed è sul Poggio che la corsa si decide: Pogacar sembra incontenibile, ci prova anche Roglic e van Aert pare avere la 'gamba' giusta ma è il terzo sloveno, Mohoric, a fare la differenza, con una discesa da vero specialista che gli permette di tagliare il traguardo tutto solo e di diventare il primo sloveno nell'albo d'oro della Classicissima di Primavera. Il migliore degli azzurri, classifica alla mano, è Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), 11esimo.